Solare più batterie, un’accoppiata vincente che sta decollando anche nei mercati emergenti

Settembre 3, 2025 - 02:30
 0
Solare più batterie, un’accoppiata vincente che sta decollando anche nei mercati emergenti

Dalle nostre pagine avevamo segnalato solo pochi giorni fa che la prossima rivoluzione energetica passa dalle batterie, grazie a costi crollati del 93% rispetto al 2010. Ora l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (International renewable energy agency, Irena) presenta un nuovo focus ad hoc sull’ascesa del solare fotovoltaico e dell’impostazione dello stoccaggio delle batterie nei mercati emergenti. Un focus tanto più interessante per un Paese come il nostro dove una regione, la Sardegna, dopo le rinnovabili dice no anche alle batterie, tra l’altro mentre allo stesso tempo dice sì al metano fossile. Il mondo va da un’altra parte invece, evidenzia l’ultima uscita dell’Irena su questo fronte.

Negli ultimi cinque anni, sottolinea innanzitutto l’Agenzia, l’accoppiamento del solare fotovoltaico con i sistemi di accumulo di energia a batteria (Battery energy storage system, Bess) è passato dall’essere un insieme di progetti dimostrativi ad essere un pilastro fondamentale delle strategie nazionali di transizione energetica. Il rapido calo dei prezzi delle batterie ha infranto l'idea che l'energia solare affidabile 24 ore su 24 sia un prodotto di nicchia.

Importanti passi avanti sono tra l’altro stati compiuti tanto sul lato dell'offerta quanto su quello della domanda. Rispetto al primo punto, sono due i fattori trainanti, la forte riduzione dei prezzi e l’economia di scala. La politica industriale e la capacità della gigafactory hanno spinto i costi dei moduli e delle batterie ai minimi storici, catalizzando nuove sostanze chimiche (ad esempio litio ferro fosfato, sodio-ione) più adatte ai climi caldi. Sul lato della domanda, lo stoccaggio consente di superare il problema dei picchi di energia nelle ore diurne, spostando l'eccedenza di mezzogiorno alla sera, quando la domanda raggiunge il picco.

Per quanto riguarda in particolare i mercati emergenti, già nei giorni scorsi avevamo segnalato gli importanti progressi registrati in Africa sul fronte delle rinnovabili. Ora l’Irena segnala, facendo riferimento al contributo dato dalla mobilità elettrica, che in tutto il continente alcune start-up gestiscono ora stazioni di sostituzione delle batterie alimentate ad energia solare in Ruanda e Kenya, ciascuna dotata di circa 37 kilowatt (kW) di pannelli fotovoltaici sul tetto e pacchi modulari al litio, per servire più di 17.000 motociclette elettriche e 18.000 sostituzioni giornaliere. Infatti, la sostituzione delle batterie evita la necessità di grandi caricatori pubblici che, secondo gli operatori del settore, potrebbero sovraccaricare le deboli reti urbane. Al contrario, i cluster di fotovoltaico e sistemi di accumulo (PV-BESS) sfruttano l'energia solare diurna, ricaricano le batterie fuori rete e reimmettono l'eccedenza nelle reti di distribuzione, trasformando un potenziale sovraccarico in una risorsa di bilanciamento.

Allargando lo sguardo ad altri Paesi emergenti, l’Irena sottolinea che in larga parte del mondo ormai si considerano gli impianti ibridi come infrastrutture tradizionali. Il progetto Bugesera in Ruanda, del valore di 187 milioni di dollari (60 MW fotovoltaici + 60 MWh BESS), fornirà energia al nuovo aeroporto internazionale del Paese e immette nella rete nazionale una capacità serale garantita, creando un modello per i futuri appalti dei servizi pubblici. In Egitto, l'International Finance Corporation sta finanziando una batteria da 300 MWh per il parco solare da 500 MW di Kom Ombo.

Questi esempi non riguardano i normali pacchi batteria di piccole dimensioni (in genere 0,5-1 MW BESS per 5 MW di capacità fotovoltaica installata) che coprono solo la consueta intermittenza diurna associata al solare fotovoltaico. Questi progetti confermano che un numero sempre maggiore di stakeholder considera ora lo stoccaggio come parte integrante delle energie rinnovabili su larga scala e che gli impianti solari ibridi o predisposti per lo stoccaggio non sono più una semplice “alternativa”, ma un modo praticabile per aggiungere megawatt verso altre reti emergenti. 

Tra l’altro, Irena evidenzia il fatto che le mini-reti costruite su architetture PV-BESS containerizzate stanno crescendo più rapidamente che mai. Una valutazione della Banca Mondiale stima che le mini-reti solari potrebbero fornire elettricità di livello 3 o superiore a 380 milioni di persone in Africa entro il 2030 al costo di ciclo di vita più basso di sempre. Le recenti implementazioni nel nord della Nigeria e nella costa del Kenya ne sono un esempio: le batterie dimensionate per i carichi commerciali serali hanno ridotto le ore di backup di oltre l'85%, consentendo orari di apertura dei negozi più lunghi e alimentando nuove imprese di trasformazione agricola.

Tuttavia, evidenzia l’Irena nella sua ultima pubblicazione dedicata a questo tema, l'espansione di questa tecnologia nei mercati emergenti non è priva di sfide. Tra quelle più persistenti figura innanzitutto la necessità di una gestione del ciclo di vita: le economie in via di sviluppo ed emergenti devono mettere in atto strutture per il fine vita delle batterie al litio; senza obblighi di riciclaggio e finanziamenti, la soluzione climatica di oggi potrebbe diventare il problema dei rifiuti di domani. Un’altra sfida segnalata dall’Irena riguarda la domanda di capitali accessibili: il sostegno sotto forma di fondi agevolati (come quelli forniti dall'Energy Transition Accelerator Financing) rimane essenziale fino a quando gli istituti di credito locali non saranno a loro agio con i progetti di stoccaggio delle entrate commerciali.

Le ultime due sfide con cui devono fare i conti i mercati emergenti, sottolinea l’Irena, riguardano la mancanza di chiarezza normativa (in particolare norme chiare in materia di licenze di stoccaggio, struttura tariffaria e remunerazione dei servizi di rete sono condizioni preliminari per l'espansione e l’assenza di valore aggiunto locale: la dipendenza dalle importazioni espone i progetti alla volatilità dei cambi; la costruzione di impianti di assemblaggio e la formazione di tecnici possono mantenere più valore sul territorio nazionale.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia