“Sotto questo crollo”: al Teatro a l’Avogaria di Venezia una distopia sul collasso delle ideologie

Lo spettacolo “Sotto questo crollo” arriva al Teatro a l’Avogaria di Venezia: una distopia che riflette sul crollo delle ideologie e sul vuoto sociale, tra ironia, crudeltà e linguaggio essenziale.

Novembre 24, 2025 - 10:43
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“Sotto questo crollo”: al Teatro a l’Avogaria di Venezia una distopia sul collasso delle ideologie
Attore in scena con una corona artigianale durante lo spettacolo Sotto questo crollo al Teatro a l’Avogaria di Venezia.
“Sotto questo crollo”: al Teatro a l’Avogaria di Venezia una distopia sul collasso delle ideologie

“Sotto questo crollo”: al Teatro a l’Avogaria di Venezia una distopia

sul collasso delle ideologie

Nuovo appuntamento dei “Martedì dell’Avogaria” con la giovane drammaturgia italiana

Venezia, 24 novembre 2025 — Prosegue al Teatro a l’Avogaria (Dorsoduro 1607, Corte Zappa) la rassegna “Martedì dell’Avogaria”, ciclo dedicato alla giovane drammaturgia nazionale articolato in sei incontri.
Domani, martedì 25 novembre 2025 alle ore 20.30, il programma propone “Sotto questo crollo” del Collettivo Lubitsch, interpretato da Silvio Murari, Nathalie Bernardi e Francesco Balbusso.

Un testo premiato che indaga il vuoto dopo il collasso

Lo spettacolo nasce dal dramma di Adriano Marenco, vincitore del Premio Letterario Nazionale La Clessidra e del Premio Internazionale Città di Castrovillari. La narrazione si sviluppa in un tempo sospeso, popolato da resti umani e materiali, in un futuro che appare inquietantemente vicino.
I tre protagonisti — Il Re del Crollo, Pep e Coro — rappresentano i sopravvissuti alla caduta delle ideologie, delle aspettative e della civiltà. Tra ironia, crudeltà e potere sul nulla, la farsa si trasforma progressivamente in una narrazione che richiama dinamiche sociali e politiche contemporanee.

Una messa in scena essenziale e visionaria

L’impianto scenico si caratterizza per un’estetica scabra: un albero composto da legni secchi, costumi lacerati e vistosi, tutine grottesche.
Il linguaggio, ridotto all’essenziale, accentua l’impatto dei concetti, delineando una tragedia scanzonata che richiama le rappresentazioni medievali portate in scena dai giullari nei tempi di peste.
Ne emerge una riflessione critica sul vuoto di idee e di socialità che segue un crollo collettivo, tra personaggi che, pur consapevoli della rovina, cercano di sopravvivere attraverso espedienti e stratagemmi.

Informazioni utili

Per aggiornamenti e dettagli sullo spettacolo:
🌐 www.teatro-avogaria.it
avogaria@gmail.com
📞 041 5285711 – 335 372889

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