Sudan. Bombardamento Rsf in Darfur: 14 vittime civili

di Giacomo Dolzani –
Secondo quanto riportato in un comunicato del pronto soccorso del campo di Abu Shouk, situato a nord della città di Al Fashir, capitale dello stato sudanese del Darfur settentrionale, sono almeno 14 le vittime civilicausate ieri da un bombardamento condotto dalle Forze di supporto rapido (Rsf), le milizie ribelli fedeli al generale Mohamed Hamdan Dagalo.
Secondo quanto riferito dai sanitari gli obbiettivi dell’attacco erano i luoghi di ritrovo e di culto situati all’interno del campo, con l’obbiettivo di terrorizzarne gli abitanti, i quali sono stati costretti a ripararsi in rifugi improvvisati, scavati nel terreno per difendersi dagli attacchi condotti con droni ed artiglieria; tra gli obbiettivi degli attacchi, ormai quotidiani, figurano però anche le fonti d’approvvigionamento di acqua, ormai una risorsa quasi introvabile.
L’obbiettivo delle Rsf è infatti quello di prendere il controllo della capitale sfollando gli abitanti di Abu Shouk come già fatto per gli altri campi e villaggi situati nei pressi di Al Fashir, città ancora controllata dalle forze governative ma sotto assedio ormai da un anno e con una popolazione allo stremo.
Le Rsf erano un gruppo paramilitare controllato dal governo sudanese e del quale Khartoum si è servita a lungo per reprimere il dissenso e compiere crimini contro la popolazione civile in aree ribelli ma che, dall’aprile del 2023, sotto la guida del generale ribelle Dagalo, ha assunto una linea indipendente, in opposizione al governo, occupando ampie aree del paese africano, soprattutto in Darfur, e arrivando ad attaccare Port Sudan e la stessa capitale.
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