Sette tra procedure nuove e infrazioni portate avanti: il ‘buon Natale’ dell’UE a Meloni

Dicembre 11, 2025 - 14:30
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Sette tra procedure nuove e infrazioni portate avanti: il ‘buon Natale’ dell’UE a Meloni

Bruxelles – Sette procedure d’infrazione in un colpo solo, tra quelle vecchie che procedono anziché essere chiuse (cinque), e quelle nuove (due) che si aggiungono a quelle già aperte. Non è un buon Natale, quello che la Commissione europea riserva all’Italia e al suo governo, chiamato agli straordinari per scongiurare il rischio che i dossier aperti a carico del Paese procedano oltre e si giunga a multe.

Sotto l’albero l’Italia trova una lettera di messa in mora per il mancato rispetto della direttiva sulla qualità dell’aria a Napoli e Palermo. L’aria delle due città è irrespirabile, troppo satura di ossidi di azoto (NO2), anche in ragione di piani anti-inquinamento considerati a Bruxelles come “inappropriati” e per questo incapaci di risolvere il problema. Altra lettera di messa in mora, con conseguente apertura di procedura di infrazione, per il mancato rispetto delle norme UE sulle attività multidisciplinari per i commercialisti. Secondo la Commissione europea la legislazione italiana “impedisce” ai commercialisti di svolgere un’ampia gamma di altre attività, vietandone così l’esercizio congiunto, in violazione della direttiva Servizi.

Alle procedura di nuova apertura si aggiungono quelle che l’esecutivo comunitario ritiene di dover far procedere, per ciascuna di queste scelte si concedono due mesi per convincere a non deferire alla Corte di giustizia. In questa categoria tre delle cinque decisioni hanno a che fare con natura e sostenibilità. Un parere motivato viene recapitato a Roma per il mancato allineamento alle norme UE in materia di rifiuti. C’era tempo fino al 5 luglio 2020 per trasporre la direttiva nell’ordinamento nazionale, ma così non è stato, e adesso l’Italia prosegue nel suo strutturale, e costoso, problema con la gestione dei rifiuti.

Altro parere motivato deciso per l’inosservanza delle regole di protezione della natura. Nello specifico all’Italia si contestano carenze nel monitorare e prevenire le catture accidentali di cetacei, tartarughe marine e uccelli marini durante le attività di pesca. Ancora, si critica la mancata notifica delle misure di adeguamento alle modifiche alla direttiva per la promozione di energia rinnovabile, attese entro il 21 maggio. L’esecutivo comunitario ha stabilito di aver aspettato anche troppo, e da qui la decisione di fare pressioni (non solo sull’Italia, ma pure su Cipro, Francia, Grecia, Malta, Polonia e Ungheria).

Nella lista dei provvedimenti a carico dell’Italia anche un nuovo richiamo ad attuare correttamente il telepedaggio, l’alternativa al pagamento diretto al casello che permette al conducente di transitare senza doversi fermare. Già a luglio la Commissione aveva ricordato all’Italia la necessità di porre rimedio, e oggi si invita a farlo una volta di più, solo in modo più deciso. Anche qui due mesi di tempo per evitare denunce alla Corte. Infine l’invito a recepire correttamente la direttiva sui diritti degli azionisti nelle società quotate: Bruxelles contesta che la legislazione nazionale “continua a limitare la libertà degli azionisti di scegliere il proprio rappresentante per le assemblee generali, imponendo invece un rappresentante designato dalla società. Inoltre si contesta che la legge italiana “non garantisce che gli azionisti possano reagire ai nuovi punti all’ordine del giorno presentando progetti di risoluzione”.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia