Suleyman di Microsoft: l'AI cosciente è più vicina di quanto pensiamo
Il dibattito sull'intelligenza artificiale si fa, giorno dopo giorno, sempre più acceso. Mustafa Suleyman, CEO di Microsoft AI e cofondatore di DeepMind, ha acceso i riflettori su un tema che inquieta non solo gli addetti ai lavori, ma l'intera società, cioè l'avvento di una possibile AI cosciente. Secondo Suleyman, il rischio è un'evoluzione tecnologica concreta, ottenibile già con gli strumenti attuali e con le innovazioni attese nei prossimi due o tre anni. "Non serviranno costosi modelli addestrati su misura" ha spiegato, "basteranno accessi ad API di grandi modelli, comandi in linguaggio naturale, strumenti di base e codice regolare".
LA DICHIARAZIONE
In foto, Mustafa Suleyman.
Suleyman chiarisce che non si tratta ovviamente di una vera coscienza, ma di un'imitazione talmente convincente da indurre le persone a crederci. La chiama "zombie filosofico" privo di vita interiore, eppure capace di simulare emozioni, intenzioni e persino un senso di sé. Il pericolo è che molti inizino a percepire queste AI come esseri dotati di diritti, arrivando a parlare di "cittadinanza digitale" o "benessere delle macchine". Trattasi di una deriva plausibile che, a suo dire, potrebbe compromettere lo sviluppo equilibrato della tecnologia e generare nuove forme di alienazione sociale.
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