Terapia di coppia: quando funziona davvero o è solo tempo perso?

Le relazioni non sono mai lineari. Ogni coppia attraversa fasi di entusiasmo, stabilità, crisi e trasformazione. Ci sono momenti in cui il dialogo sembra scorrere fluido e naturale, e altri in cui le incomprensioni diventano muri difficili da superare. È in questi frangenti che sempre più persone scelgono la terapia di coppia: un percorso pensato per ridare voce ai bisogni reciproci, ricostruire fiducia e creare uno spazio protetto in cui parlarsi senza paura.

Non si tratta, però, di una bacchetta magica. La terapia funziona solo quando entrambi i partner sono disposti a mettersi in gioco e ad assumersi la responsabilità delle proprie fragilità. Può essere illuminante se il sentimento c’è ancora e si desidera restare uniti, ma rischia di essere inutile se uno dei due non crede più nel rapporto o se emergono dinamiche che richiedono soluzioni diverse.
Capire quando la terapia di coppia funziona e quando è inutile è fondamentale per affrontare una crisi con lucidità. In questa guida esploriamo i casi più frequenti: dalle situazioni in cui il percorso può davvero trasformare la relazione alle circostanze in cui rischia di diventare una perdita di tempo, includendo modalità, costi e testimonianze.
Anche se in fin dei conti, anche quando si pensa sia inutile non lo è mai: perché ha il potere di chiarire sempre tutto. In un modo o nell’altro.
Terapia di coppia: come funziona

Courtesy Charlie Foster/Unsplash
Se la terapia di coppia funziona è una domanda frequente e la risposta, in realtà, è meno complessa di quanto sembri. Funziona quando entrambi i partner hanno davvero il desiderio di capire meglio se stessi e l’altro, quando c’è la volontà di fermarsi e guardare la relazione da una prospettiva nuova. È in questi casi che diventa preziosa: nelle liti che tornano sempre uguali senza trovare mai soluzione, nei momenti di transizione che mettono alla prova gli equilibri – come l’inizio della convivenza, la nascita di un figlio, un trasferimento, un lutto o un cambiamento di lavoro – e nelle fasi in cui il sentimento c’è ancora ma è coperto da silenzi, accuse o distanza emotiva.
In tutte queste situazioni la terapia si trasforma in un ponte, uno spazio protetto che permette di attraversare la crisi e di trasformare le difficoltà in nuove possibilità di dialogo.

Courtesy Priscilla du Preez/Unsplash
Quando la terapia di coppia è inutile
Non sempre il percorso porta ai risultati sperati. La terapia di coppia diventa inutile quando uno dei partner partecipa senza una reale motivazione, solo per compiacere l’altro, oppure quando esistono già relazioni parallele consolidate che rendono impossibile ricostruire la fiducia. È poco efficace anche nei casi in cui il sentimento è ormai del tutto svanito, perché senza una base emotiva su cui lavorare è difficile trovare nuove strade.
Ci sono poi situazioni in cui la priorità non è la relazione ma la tutela individuale: la presenza di violenza, maltrattamenti o dipendenze gravi rende necessario un intervento diverso, mirato alla sicurezza e al benessere personale. In tutte queste circostanze la terapia rischia di alimentare illusioni, o peggio, di esporre la parte più fragile a ulteriori sofferenze.
E se non ci si ama più?
Può capitare che una coppia arrivi alla terapia senza più amore, solo con il desiderio di chiarire la fine del rapporto. In questo caso la terapia non serve a riaccendere un sentimento spento, ma a separarsi con più serenità. È uno spazio che aiuta a gestire i rancori e a chiudere con maggiore rispetto reciproco e a mettere le basi per una nuova fase di vita.

Courtesy Kelly Sikkema/Unsplash
Terapia di coppia per amanti
Non sono soltanto le coppie ufficiali a chiedere un aiuto: anche le relazioni extraconiugali, spesso vissute nell’ombra e cariche di ambivalenze, possono trovare spazio in un percorso di terapia. La terapia di coppia per amanti è pensata per chi vive una storia parallela e sente il bisogno di dare un nome a ciò che prova, chiarire se quel legame ha la forza per trasformarsi in un rapporto alla luce del sole o se deve restare confinato in un capitolo segreto.
A prima vista può sembrare insolito, persino contraddittorio, ma in realtà sempre più persone scelgono di rivolgersi a un professionista proprio per affrontare questi nodi complessi: da un lato il desiderio, dall’altro il senso di colpa; da una parte la passione, dall’altra la difficoltà a immaginare un futuro insieme. In questi casi la terapia non ha l’obiettivo di legittimare o condannare la relazione, ma di offrire uno spazio neutrale in cui fare chiarezza, comprendere i bisogni individuali e valutare se proseguire, cambiare prospettiva o chiudere con maggiore consapevolezza.
Incentrato su questo tema è nato anche un romanzo, Terapia di coppia per amanti di Diego De Silva (2015) e un film omonimo tratto dal romanzo. Con Ambra Angiolini e Pietro Sermonti.
Il ruolo dello psicologo
Ogni percorso di terapia di coppia si svolge con uno psicologo o psicoterapeuta specializzato nelle dinamiche relazionali. Il suo compito non è giudicare, né stabilire chi abbia torto o ragione, ma creare un contesto sicuro in cui entrambi i partner possano esprimersi senza sentirsi attaccati. Lo psicoterapeuta diventa un mediatore neutrale, capace di restituire equilibrio quando la comunicazione si trasforma in scontro.
Aiuta a dare forma alle emozioni, a tradurre la rabbia e i silenzi in parole comprensibili, a trasformare le accuse reciproche in riflessioni costruttive.
Courtesy Youssef Naddam/Unsplash
Spesso introduce strumenti pratici, come esercizi di ascolto attivo o tecniche per gestire i conflitti, che i partner possono portare con sé nella vita quotidiana. Il suo ruolo non è soltanto quello di un osservatore esterno, ma di una guida che accompagna la coppia nel trovare nuove modalità di dialogo e di vicinanza. Grazie a questa mediazione, anche temi delicati, dal denaro alla sessualità, fino ai progetti di vita, possono essere affrontati con maggiore chiarezza e senza la paura di ferire l’altro.
Terapia di coppia online, aperta e individuale
La terapia di coppia online è oggi una realtà sempre più diffusa: permette di seguire il percorso da casa, con maggiore flessibilità. Esistono anche percorsi “aperti”, che alternano incontri di coppia a sedute individuali. Una formula utile quando la crisi è alimentata da fragilità personali che vanno affrontate singolarmente. Queste modalità rendono la terapia più accessibile e adatta alle esigenze delle coppie contemporanee.
Quanto costa?
Il costo della terapia di coppia varia: in media una seduta va dai 60 ai 120 euro. Normalmente il costo è maggiore della terapia individuale. Online si trovano tariffe leggermente più basse o pacchetti con colloqui introduttivi gratuiti. La durata dipende dalla situazione: alcune coppie trovano beneficio in poche settimane, altre hanno bisogno di mesi di lavoro costante.
In ogni caso è un investimento, economico ma soprattutto emotivo.

GUARDA LE FOTO
Le acconciature da sposa 2025: 25 idee felici per capelli lunghi, medi, corti. E ricci
The post Terapia di coppia: quando funziona davvero o è solo tempo perso? appeared first on Amica.
Qual è la tua reazione?






