Tribunale Ue: La famiglia Le Pen deve restituire i soldi usati illecitamente da Jean-Marie

Bruxelles – La famiglia Le Pen dovrà restituire 303 mila euro al Parlamento europeo, poiché indebitamente usati. Lo conferma il Tribunale dell’Ue, che respinge il ricorso dei familiari dell’ex leader dell’estrema destra francese, nella causa che si trascina da quasi dieci anni. Di fronte alle accuse di uso illecito dei fondi Ue concessi agli europarlamentari, rilevano i giudici di Lussemburgo, da parte degli accusati “non era stata fornita alcuna prova di un utilizzo degli stanziamenti conforme alla normativa applicabile”. Non è stato dunque smontato l’impianto accusatorio, ragion per cui resta l’appropriazione indebita delle risorse. Inoltre il Tribunale constata che il diritto a un equo processo “non è stato violato”.
La vicenda risale alla legislatura europea del 2009-2014, durante la quale Jean-Marie Le Pen, leader del Front National (oggi Rn – Rassemblement National), avrebbe utilizzato soldi del Parlamento europeo per spese pesonali registrate come invece relative all’attività da parlamentare. Da qui la richiesta di restituzione, contro cui Le Pen fece ricorso. Morto il 7 gennaio 2025, la causa è stata portata avanti dalle figlie, contro cui oggi (16 luglio) si è espresso il Tribunale. A seguito di questa sentenza si potrà fare ricorso alla Corte, entro due mesi.
Un altro caso analogo ha investito la famiglia Le Pen e il partito, quando nel 2017 Marine Le Pen, figlia di Jean-Marie, è stata accusata di uso irregolare dei fondi, con tanto di richiesta di restituzione, alla quale lei si è opposta.
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