VENEZIA82 – “The Smashing Machine” di Benny Safdie con Dwayne Johnson ed Emily Blunt racconta la storia del lottatore Mark Kerr

“Mark Kerr era davvero la Macchina Distruttrice. La sua forza si manifestava anche fuori dal ring, perché aveva una capacità unica di esprimere le emozioni. Una persona bella e complessa che, come chiunque altro, affronta gli alti e bassi della vita. Spesso diamo per scontato che la statura fisica o le capacità atletiche equivalgano a forza emotiva. Ma solo perché uno sembra l’uomo più forte del pianeta non significa che sia invincibile. Volevamo identificarci con questi personaggi al punto di sentirli nostri. Mark Kerr ha cambiato le nostre vite permettendoci di provare le sue emozioni e imparare dalle sue esperienze. È ambientato negli anni ’90, un periodo di intensa sperimentazione in questo sport. Le arti marziali erano ancora strettamente collegate, ma in competizione tra loro”, ha detto il regista.

“Mark Kerr e The Smashing Machine mi hanno mostrato cosa succede quando c’è pressione per ottenere risultati ma non si riesce a raggiungerli, ma anche cosa succede quando vincere diventa il nemico. Questo non è un film sulla lotta e sulle arti marziali miste, quello era solo ciò che Mark faceva. Questa è una storia d’amore, sull’amore che lui provava per ciò che faceva. Questa storia è speciale e interpretarla era qualcosa che desideravo davvero fare. Io adoravo il wrestling, c’è quell’aspetto performativo che mi piace molto. Mio padre era lottatore professionista del wrestling ancora prima del grande boom di questo sport”, ha detto Dwayne Johnson che interpreta Mark Kerr.

“Ero felicissima che ci fosse una donna nel mondo delle arti marziali, un mondo così pieno di machismo. Eppure siamo riusciti a scoprire la tenerezza di Mark Kerr. E’ una storia che tratta della vulnerabilità maschile. Ho anche conosciuto molto bene la moglie del combattente, Dawn Staples. Mi sono immedesimata in lei così profondamente che mi sembrava che tutto stesse accadendo a me. Ho scoperto quanto fosse profondamente radicato il loro amore. È stato emozionante”, ha concluso Emily Blunt.

di Francesca Monti

credit foto X La Biennale