Acli, nel tempo dei conflitti e delle paure occorre tornare alla politica

Tornare alla politica e al suo valore.
È l’appello che giunge da Firenze dove le Acli hanno tenuto il loro 56° Incontro nazionale di Studi. Nella seconda giornata infatti, il presidente nazionale, Emiliano Manfredonia, ha richiamato, «con forza il ruolo della politica in un tempo segnato da conflitti e paure», recita una nota.
Ha detto Manfredonia che «la prospettiva ultima per i cristiani non è la sicurezza ma la Salvezza, perché la sicurezza, costruita dall’uomo, rischia di diventare chiusura e conflitto; la Salvezza invece è dono, si costruisce giorno per giorno nella giustizia, nel perdono, nella cura reciproca. È questo lo sguardo che serve oggi, oltre le paure, per ritessere la democrazia».
Cosa insegna la Flotilla
Manfredonia ha poi ammonito sul rischio di ridurre la politica a strumento di stigmatizzazione e divisione: «La stessa paura, tradotta in azione politica, ad alcuni fornisce solo l’occasione per demonizzare un atto dall’alto valore profetico come quello della Flotilla, invece di sforzarsi di riconoscerne il valore e offrire mediazione, come hanno fatto i cardinali Zuppi e Pizzaballa e il presidente Mattarella».
Un appello che si lega anche alla denuncia della corsa globale al riarmo: «La spesa militare mondiale ha raggiunto cifre record, e l’Europa rischia di sacrificare il Green Deal per il Re-ArmEu. Difendere la pace con la guerra è un paradosso che consegna debiti e insicurezza alle nuove generazioni. La pace, invece, è pienezza di vita, e richiede politiche di giustizia sociale, lavoro dignitoso e cooperazione internazionale».
Le Acli, ha concluso Manfredonia, «vogliono essere un cortile aperto, animare spazi di partecipazione e continuare a credere che la speranza non delude. Perché il cambiamento comincia da noi, ma non finisce con noi».
Qui la relazione integrale
Un patto tra associazioni
Un tassello importante di questa terza giornata è stato anche la presentazione del Patto tra associazioni per sostenere la partecipazione dei giovani, sottoscritto da Acli insieme ad Action Aid, Agesci, Arci, Azione Cattolica e Focolari.
Il documento individua alcune linee su cui viene chiesta un’alleanza con le istituzioni politiche, scolastiche, territoriali per la partecipazione under35: da un lato la richiesta di nuovi spazi gratuiti e accessibili – case della cittadinanza giovanile, laboratori, luoghi digitali e fisici di protagonismo – dall’altro la necessità di un’educazione civica e democratica più diffusa e continuativa, capace di accompagnare i ragazzi sin dai primi anni di scuola, attraverso patti di comunità, percorsi di educazione civica più esperienziali.
«Un impegno condiviso», spiegano le Acli, «che punta a superare approcci paternalistici e a riconoscere i giovani come soggetti politici a pieno titolo, in grado di rigenerare la democrazia con linguaggi, forme e immaginari propri. Alle istituzioni si chiede una maggiore capacità di coinvolgere i giovani nei processi deliberativi e nelle scelte di sviluppo delle città».
Anche sul tema di come reimmaginare «città più eque e sostenibili, spazi urbani più umani e forme di abitare più economiche e accessibili, i giovani possono dare un contributo importante a partire dalla loro spiccata sensibilità per la sostenibilità sociale e ambientale«.
Nella foto di apertura e all’interno, dell’ufficio stampa Acli, l’intervento di Emiliano Manfredonia al Teatro della Compagnia di Firenze.
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