Albania. Politiche Rama su magistratura, media e corruzione bloccano integrazione Ue

di Giacomo Dolzani –

In un documento non ufficiale del Consiglio dell’Unione Europea vengono espresse serie preoccupazioni riguardo la situazione di conflitto tra potere esecutivo e giudiziario in Albania, oltre che per la diffusa corruzione e il controllo esercitato sui media dal governo di Tirana, problemi che stanno costituendo un ostacolo al già difficoltoso processo di adesione del paese balcanico all’Ue.
Le principali preoccupazioni di Bruxelles riguardano lo scontro tra il governo socialista del premier Edi Rama e la magistratura, sfociato in disegni di legge volti a limitare i poteri di quest’ultima e in pressioni a tutti i livelli contro i giudici e i pubblici ministeri che stanno perseguendo numerosi uomini politici vicini al governo, come il sindaco di Tirana Erion Veliaj, arrestato per corruzione.
Proprio la corruzione dilagante nella pubblica amministrazione albanese è infatti un altro dei temi che ha sempre preoccupato Bruxelles, un problema che l’amministrazione socialista, sia a livello nazionale che locale, trova estremamente difficoltoso combattere, anche a causa di una delegittimazione derivante dai numerosi suoi membri indagati a vario titolo.
Anche la libertà dei media preoccupa non poco l’Ue: il governo esercita infatti ancora un forte controllo su televisioni e giornali, anche tramite finanziamenti mirati a favorire quelli più vicini alle posizioni dell’esecutivo. Bruxelles chiede infatti di limitare l’interventismo di Tirana nel settore oltre a leggi che rendano più trasparente il sistema di finanziamento e la proprietà dei diversi media albanesi.
Senza miglioramenti apprezzabili in questi campi, da sempre evidenziati da Bruxelles come problematici per il paese balcanico, il processo di adesione dell’Albania all’Ue potrebbe subire uno stop, il governo Rama non sembra però al momento in grado di soddisfare le richieste della Comunità europea.