Assalti e furti, sportelli delle Poste chiusi di notte al Sud: “Sconfitta dello Stato, resa alla criminalità”

Allo sportello per prelevare i contanti: lo ha ribadito anche la Banca Centrale Europea, “Keep calm and carry cash”, che è essenziale avere sempre una riserva di contanti soprattutto nei momenti di crisi. E invece niente, non si può sempre, quando si vuole. Perché Poste Italiane ha chiuso gli ATM Postamat di sera e di notte per via dei troppi furti. Succede al Sud, più precisamente: in Puglia, Basilicata, in provincia di Benevento in Campania.
Poste Italiane è un’azienda pubblica controllata dal ministero dell’Economia, ha parlato nelle sue comunicazioni di provvedimento temporaneo. Appena qualche mese fa era stata perfino annunciata la nuova modalità di prelievo completamente digitale, senza contatto, con la tecnologia Near Field Communication, NFC, quella che permette di pagare senza contatto con carte e smartphone. E invece: altro che tecnologia. La chiusura è scattata dalle 19:30 della sera e alle 8:30 del mattino del giorno successivo. 145 gli sportelli chiusi in Puglia, 44 in Basilicata, una quarantina quelli in provincia di Benevento, Campania.
“Chi governa ha il dovere di garantire sicurezza e servizi, non di giustificare la ritirata. La chiusura dei Postamat di notte significa che in numerosi comuni medio-piccoli lo Stato sparisce, lasciando i cittadini soli. È un segnale devastante, soprattutto per le aree interne e del Sud che ogni giorno pagano lo scotto dell’abbandono istituzionale”. La decisione è diventata logicamente una questione politica, con i deputati del Partito Democratico Marco Sarracino ed Enzo Amendola che hanno presentato un’interrogazione parlamentare
I parlamentari hanno parlato di una “resa inaccettabile” e di “sconfitta per lo stato e per le comunità che già soffrono disservizi e isolamento” nelle loro comunicazioni. “Piantedosi deve spiegare perché il Viminale non è in grado di assicurare un controllo del territorio tale da impedire questi assalti. E Foti, che ha la delega alla coesione, dica chiaramente se ritiene normale che lo Stato ritiri i suoi servizi proprio dove la coesione è più fragile. È inaccettabile che la risposta alla criminalità sia togliere servizi invece che rafforzare la presenza dello Stato. Poste Italiane è partecipata pubblica: il Governo intervenga subito per far rivedere questa decisione e garantire un presidio sicuro, efficiente e permanente”.
Quello che non torna sono i dati rassicuranti (percentuali di furto scese del 55% dal 2016 al 2022) e le comunicazioni di investimenti per la sicurezza da parte di Poste Italiane: nonostante nuovi sistemi di protezione, antifurto e sorveglianza, svuotamenti notturni, negli ultimi anni non sono mancati episodi di sportelli divelti, scassinati, deflagrati. Questa ultima decisione rappresenta un’ammissione sulla questione sicurezza.
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