Sant’Ambrogio alla Scala: Chailly inaugura la stagione con “Lady Macbeth” di Šostakovič
La Scala inaugura la stagione del 7 dicembre con “Lady Macbeth del distretto di Mcensk”. Chailly: un atto dovuto verso Šostakovič, maestro del Novecento.
Scala, Chailly rilancia Šostakovič: “Portare Lady Macbeth in apertura è un gesto necessario verso un maestro del Novecento”
Milano si prepara a vivere uno dei momenti più attesi dell’anno: il 7 dicembre segna, come tradizione, l’inaugurazione della stagione del Teatro alla Scala. Per il 2025 il Piermarini sceglie un titolo carico di storia e di peso culturale: “Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk” di Dmitrij Šostakovič, opera controversa e visionaria che torna così al centro dell’attenzione internazionale.
A guidare l’orchestra nel debutto della nuova stagione sarà Riccardo Chailly, che non nasconde l’emozione e la responsabilità di riportare questo capolavoro sul palcoscenico scaligero. «È un atto dovuto nei confronti di un gigante del Novecento» – spiega il direttore – «un riconoscimento per un’opera che ha pagato per troppo tempo le conseguenze delle censure e delle incomprensioni del suo tempo».
Chailly racconta anche il rapporto complesso con la partitura: «Quando l’ho affrontata per la prima volta, ho provato una sorta di soggezione. La forza espressiva, la ricchezza musicale, la modernità del linguaggio di Šostakovič richiedono un rispetto assoluto. È un’opera che ti mette alla prova e ti chiede di entrare completamente nella sua drammaturgia».
La scelta della Scala non è quindi solo un tributo musicale, ma anche un gesto culturale e simbolico. Lady Macbeth rappresenta infatti uno dei punti più alti della produzione di Šostakovič e un momento chiave della storia del teatro musicale del Novecento, capace ancora oggi di parlare al pubblico con intensità sconvolgente.
Milano, come sempre, risponde con attesa e curiosità. La serata di Sant’Ambrogio promette un’apertura di stagione forte, coraggiosa e profondamente legata alla storia dell’opera contemporanea. Un appuntamento destinato a segnare un nuovo capitolo nella relazione fra la Scala e la grande musica del secolo scorso.
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