Alemanno e il carcere di Rebibbia al gelo tra docce fredde e caldaie rotte: “Nordio sconfitto dal Generale Inverno”
Il “Maresciallo Nordio” sconfitto dal “Generale Inverno”. Usa questa metafora Gianni Alemanno per descrivere le condizioni estreme in cui sono costretti detenuti e agenti di polizia penitenziaria che “convivono” nel carcere romano di Rebibbia.
Qui, spiega l’ex sindaco di Roma recluso a seguito della condanna per finanziamento illecito e traffico di influenze nell’inchiesta “Mondo di mezzo” e finito in cella per non aver rispettato le prescrizioni ai domiciliari, in una nuova puntata del suo “diario” dal carcere denuncia il freddo gelido nell’istituto.
Un carcere in cui, al 23 novembre, “i termosifoni sono completamente spenti”. “Radio carcere ci dice che le caldaie sono rotte e che anche gli agenti della Penitenziaria sono nelle nostre stesse condizioni: non solo qui al braccio ma anche nella loro caserma, attigua a Rebibbia, i termosifoni sono spenti e l’acqua calda dopo le otto di sera non arriva neanche nelle docce, per quelli che smontano dagli ultimi turni di guardia”, sono le parole di Alemanno”
L’ex sindaco di Roma ed esponente storico della destra sociale punta il dito contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio e alle sue recenti dichiarazioni sul sovraffollamento nelle carceri: “A guardarli questi ragazzi sembrano i soldati di Napoleone in Russia, tutti imbacuccati nelle loro divise, con il pigiama sotto la mimetica e le facce stanche e congestionate. E invece sono solo le truppe del Maresciallo Nordio, quello che questa estate aveva giurato ‘Spezzeremo le reni al sovraffollamento, senza scarcerare nessuno’”.
Proprio questa estate Alemanno si era sfogato sottolineando che, mentre la politica era “in ferie”, i detenuti erano “lasciati come cani in autostrada”. Ma oggi l’attualità è il freddo gelido di Rebibbia. Nel suo ultimo diario, rilanciato come resoconto della sua detenzione sulla sua pagina Facebook, Alemanno si chiede “fino a quando durerà questa situazione”. Anche perché “presto o tardi la caldaia sarà riparata e i muri gelidi di Rebibbia cominceranno un poco a riscaldarsi (niente di che, ma meglio di niente), ma il sovraffollamento continuerà a crescere. Forse il maresciallo Nordio, come ha detto che il sovraffollamento aiuta a evitare i suicidi, perché i detenuti si sorvegliano tra di loro, presto dirà che aiuta anche a combattere il freddo perché, accatastati gli uni sugli altri, ci riscaldiamo tra di noi. Insomma, temiamo che, nella sua ferma volontà di non arrendersi al Generale Inverno e di non approvare nessuna legge che riduca il sovraffollamento, il maresciallo Nordio continui a mandare allo sbaraglio le sue truppe, cioè la Penitenziaria, e quelli che dovrebbero essere i suoi assistiti, cioè la popolazione detenuta”.
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