Chi conosce la storia dello smalto? Eccola, tra sorprese e geniali intuizioni

Novembre 26, 2025 - 11:03
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Chi conosce la storia dello smalto? Eccola, tra sorprese e geniali intuizioni

Lo applichiamo senza pensarci troppo, ma forse non ci siamo mai chieste che origini abbia. Lo smalto è essenziale per tantissime donne – che sia smalto semipermanente o classico, fino al gel – eppure, nonostante ciò, è diventato talmente parte della nostra quotidianità che non ci facciamo più caso. Ci credereste se vi dicessimo che affonda le radici intorno al 3000 a.C.? E se vi dicessimo che sanciva addirittura il rango sociale di una persona?

Unghie al gusto cacao per una manicure gourmand

Che sia grazie all’appuntamento dall’estetista o dall’onicotecnica o che lo applichiamo autonomamente a casa, oggi è sicuramente un prodotto accessibile e immediato. La sua storia è sorprendente: intuizioni geniali, sorprese, sperimentazioni e formulazioni che, con il passare del tempo, sono arrivate direttamente sulle nostre unghie 2025.

E adesso? Tre, due, uno, via con il racconto…

Le origini dello smalto, quando non si poteva ancora chiamare smalto

La storia dello smalto affonda le radici nel XXX secolo a.C., ovvero – incredibile anche solo da pensare – più di cinque mila anni fa. In India veniva inizialmente utilizzato per tingere l’estremità delle dita (un rito di bellezza diffuso ai tempi), mentre in Cina era il mezzo usato per distinguere il ceto sociale a cui si apparteneva. Rosso e nero per le dinastie regnanti, sfumature più chiare per le classi meno privilegiate. Ovviamente non parliamo dello smalto come lo conosciamo oggi, ma di una miscela composta da gomma arabica, cera d’api, albume d’uovo e gelatina.

smalto semipermanente

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Per gli antichi Egizi, lo smalto dei tempi era simbolo di potere: la miscela diffusa in questa terra si componeva di ocra miscelata a grassi e resine, e veniva utilizzata da personalità del calibro di Cleopatra. Proprio la Regina d’Egitto, in particolare, preferiva tonalità intense e scure perché associate al potere e all’autorità. E anche se non era propriamente smalto come lo conosciamo oggi – ma henné su tutte le dita – è proprio qui che vengono mossi i primi passi per l’applicazione dello smalto come simbolo identitario.

In poche parole, ogni civiltà e ogni popolo aveva il suo modo di raccontarsi anche attraverso il colore sulle mani.

L’invenzione dello smalto come lo conosciamo oggi (grazie alla chimica)

Per l’invenzione dello smalto come lo conosciamo oggi, dovremo aspettare il Novecento. Coincide con l’arrivo dell’industria automobilistica: sono proprio le auto a fornire ispirazioni per le unghie brillanti. I primi esperimenti di smalto moderno nascono proprio dalle vernici utilizzate per le automobili che, anche all’epoca, avevano tempi di asciugatura “rapidi” (sempre per i criteri del periodo, si intende…).

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Poi, nel 1911, Northam Warren, chimico e imprenditore americano, fondò Cutex – il celebre marchio storico di prodotti per la cura delle unghie. All’inizio non produceva smalto, ma anzi, un prodotto innovativo per l’epoca: un “dispositivo” pensato per la rimozione delle cuticole. Poco dopo il brand ha lanciato il primo vero smalto liquido moderno, diventando pioniere nel settore. Ed è proprio con lui che è nato il primo smalto come lo intendiamo adesso. Oggi il marchio è prevalentemente associato ai solventi per unghie, ma è innegabile che il brand abbia avuto un ruolo cruciale nella realizzazione dello smalto come lo conosciamo oggi: lo ha trasformato da prodotto artigianale a cosmetico industriale.

Qualche decennio dopo, precisamente nel 1932, Charles Revson – imprenditore statunitense, nonché fondatore di Revlon – rivoluzionò il settore perfezionando la texture, aggiungendo pigmenti opachi e trasformando lo smalto in un vero oggetto del desiderio. E da qui si apre la strada per lo smalto semipermanente e per la formulazione in gel.

Come siamo arrivati allo smalto semipermanente e al gel unghie?

Quindi, proprio grazie ai progressi ottenuti in campo chimico, lo smalto diventa sempre più performante. Ma questa storia è ricca anche di sorprese: ci credereste se vi dicessimo che il gel utilizzato oggi è stato in realtà “inventato” da un dentista?

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Negli Anni 50, precisamente tra il 1953 e il 1957, il dentista californiano Frederick Slack si scheggiò un’unghia durante una visita e, per ripararla esteticamente, utilizzò una resina acrilica dentale, la stessa che impiegava per realizzare i ponti odontoiatrici. Questa resina diventò la base per la ricostruzione gel, aprendo la strada al farsi le unghie come abitudine e anche come servizio professionale.

L’ultimo ad arrivare è lo smalto semipermanente: si afferma all’inizio degli anni Duemila e viene subito apprezzato per la brillantezza che riesce a donare alla manicure.

Le norme di oggi

Ammettiamolo: oggi sono davvero pochissime le donne che riescono a fare meno dello smalto. Che si tratti del semipermanente, del gel o del classico, più o meno per tutte è considerato un essential di bellezza. Giusto due mesi fa si è scatenato il panico: si pensava che, con le nuove regole introdotte dall’UE per smalti con base TPO, lo smalto permanente sarebbe stato bandito da ogni salone di bellezza. In realtà, non è così: verranno introdotti sul mercato smalti e tipologie differenti, che non contengono TPO.

La decisione nasce dopo diversi studi e ricerche condotte sugli animali, che hanno mostrato effetti negativi in caso di ingestione ad alte dosi. Ma la nuova legge non segna la morte dello smalto semipermanente. Piuttosto si rivela come un’occasione importante per introdurre sul mercato formule più sicure per le consumatrici e per le professioniste che ne fanno uso quotidiano.

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