Baglioni: “Le polemiche per gli 800mila euro? Si trattava di fondi europei che potevano essere utilizzati solo per eventi culturali”

Non sono mancate polemiche sull’anteprima del Grand Tour La vita è adesso di Claudio Baglioni a Lampedusa. Gli 800mila euro di fondi comunali destinati all’evento hanno fatto discutere per settimane. L’artista ha risposto con ironia: “Mi dispiace sempre quando si mischiano soldi e musica, ma è una polemica nata e morta lì, malumori riconducibili a qualche voce isolata seppellita dai miei manifesti alla Mao Tse Tung sparsi un po’ ovunque che non permettono il dissenso. Si trattava di fondi europei che potevano essere utilizzati solo per eventi culturali”.
Baglioni ha poi precisato: “La metà è rimasta sull’isola, tra alberghi, ristoranti e un campo sportivo rinnovato. E gli artisti, me compreso, sono sul palco a titolo di amicizia”. Al di là delle contestazioni, l’anteprima segna l’inizio dell’ultimo giro di valzer di Baglioni, che ha annunciato il ritiro nel 2026. “Un luogo elettivo per me, il luogo del cuore. Mi ha dato tanto e spero in questo modo di poter restituire qualcosa”, racconta il cantautore, spiegando la scelta di partire proprio da Lampedusa. Lo stadio Comunale è stato trasformato in un grande teatro all’aperto: 150 persone dietro le quinte, venti musicisti sul palco. “Cominciare da Lampedusa era quasi un obbligo morale”, confessa Baglioni. L’emozione lo ha sorpreso: “Mi sono commosso in due-tre momenti, in particolare su Avrai, forse pensando al mio nipotino. È stato il concerto più difficile della mia vita. Qui e Roma sono casa, e a casa non puoi fare il divo”. E nonostante il disincanto verso il mondo, resta una speranza: “La pace è un sogno che non bisogna mai smettere di sognare”.
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