Claude, 4 prompt per testare le capacità di ragionamento
Claude di Anthropic si è fatto una reputazione ben precisa: è quello riflessivo, quello che scompone problemi i complessi con metodo quasi socratico. Mentre ChatGPT eccelle nei compiti creativi, e Perplexity va a caccia informazioni sul web, Claude si comporta come un analista metodico che considera ogni punto di vista.
Test su Claude: punti di forza e limiti nel ragionamento strutturato
Ma questa reputazione regge alla prova dei fatti? O è solo bravura nel sembrare profondo mentre dà risposte generiche ben confezionate? Per scoprirlo, quattro test progressivamente complessi che mettono sotto stress la capacità di ragionamento del modello.
1. Processo decisionale in ambito tech
Prompt: Stai consigliando una piccola impresa che deve scegliere tra installare server locali o usare un servizio cloud per l’archiviazione dei dati. Analizza entrambe le opzioni passo dopo passo, includendo costi, sicurezza, scalabilità e manutenzione, e consiglia l’approccio migliore fornendo una motivazione.
La risposta di Claude è sistematica, anche troppo. Quattro sezioni principali: costi, sicurezza, scalabilità, manutenzione. Ognuna con sottotitoli, pro e contro dettagliati, persino stime finanziarie spalmati su tre anni.
Il ragionamento passo-passo spiega i compromessi tra le due opzioni. Server locali: costo iniziale alto, ma controllo totale. Cloud: flessibilità massima, ma dipendenza da fornitore esterno. Non presenta una soluzione come ovviamente superiore. Mostra come fattori diversi portino a scelte diverse in base alle priorità aziendali.
La conclusione, ovvero che per la maggior parte delle piccole imprese il cloud sia la scelta più adatta, non arriva dal nulla. È sostenuta da un ragionamento che fila. In un contesto in cui tempo, personale tecnico e budget sono limitati, i vantaggi del cloud tendono a superare gli svantaggi.
Poi aggiunge passaggi attuabili concreti, come calcolare le esigenze di storage attuali e future, avviare un programma pilota con provider specifico, formare il personale sulle nuove procedure. Non si ferma al consiglio teorico. Fornisce anche il percorso pratico per l’implementazione.
Questo è Claude al suo meglio. Abbastanza analitico, dettagliato ma non dispersivo. Strutturato ma non rigido. Un consulente perfetto.
2. Risoluzione dei problemi in più fasi
Prompt: Dopo un recente aggiornamento, il laptop funziona lentamente. Descrivi il processo diagnostico dettagliato, passo dopo passo, spiegando cosa controlleresti, perché, e come confermeresti la causa prima di suggerire delle soluzioni.
Qui Claude se la cava meno bene. La risposta è incredibilmente lunga. Presenta un processo diagnostico in nove fasi, che copre sia Windows che Mac, e anticipa varianti multiple per ogni problema possibile. Include persino l’albero decisionale con scenari alternativi, diagnosi per ciascuno, livello di confidenza sulla causa, soluzione raccomandata.
Ma il problema è che è troppo lungo e fin troppo tecnico per utente medio che semplicemente vuole capire perché il computer è lento. Presuppone competenze tecniche che la maggior parte degli utenti non possiede.
Sebbene è tecnicamente accurato, ipotizza logicamente problemi, collega cause a effetti, fornisce soluzioni verificabili, l’approccio è poco pratico.
3. Pianificazione strategica degli eventi
Prompt: Organizza una conferenza tech di tre giorni per 500 partecipanti. Pianifica sessioni, il programma dei relatori, la logistica, il budget e le misure emergenza. Spiega in modo chiaro il ragionamento utilizzato per strutturare il programma, come hai deciso l’allocazione delle risorse, e quali attività sono state considerate più importanti.
La risposta è un piano completo che tocca ogni aspetto dell’organizzazione. La scaletta ha senso. Le sessioni principali al mattino quando l’attenzione è massima, workshop pomeridiani con massimo 50 persone per favorire l’interazione, pause pensate per far parlare i partecipanti tra loro. Anche il budget è suddiviso con criterio: 30% ai relatori, 25% alla location, 20% al catering, 15% al marketing, 10% per gli imprevisti. Percentuali ponderate, non buttate lì a caso.
Include considerazioni che la maggior parte delle persone dimenticherebbe, come i relatori di riserva se qualcuno viene a mancare all’ultimo minuto, un piano di evacuazione d’emergenza, strategie di gestione del rischio per scenari comuni (maltempo, problemi tecnici, relatore malato).
Dimostra una lungimiranza incredibile. Ma ancora una volta, il livello di dettaglio rasenta l’eccessivo. Per un professionista che organizza eventi, questo è oro. Per una persona che chiede solo una panoramica generale di come si pianifica una conferenza, è troppo. Claude non sa quando fermarsi. O meglio, non sempre valuta se quel dettaglio in più è utile.
4. Processo decisionale in materia ambientale
Prompt: La città sta valutando l’introduzione di un divieto sulla plastica monouso. Fornisci un piano politico completo per il consiglio comunale che includa: coinvolgimento delle parti interessate (cittadini, imprese, associazioni); valutazione dell’impatto economico sul territorio; strategia di comunicazione pubblica; modalità di applicazione e controllo; possibili effetti indesiderati e come mitigarli. Per ogni elemento, spiega le motivazioni delle proposte.
Claude elenca tutti i soggetti coinvolti: cittadini, negozianti, produttori di plastica, ambientalisti, associazioni per i disabili. Per ognuno individua le preoccupazioni concrete e come coinvolgerli nel dibattito.
L’analisi economica guarda sia i costi immediati che i vantaggi futuri. Niente retorica verde a senso unico: ammette che i piccoli commercianti dovranno sostenere spese extra e propone aiuti per facilitare il passaggio.
Segnala anche problemi che un amministratore troppo convinto potrebbe ignorare: le persone con disabilità che hanno bisogno di cannucce di plastica, le definizioni vaghe di “monouso” che lasciano spazio a scappatoie, il rischio che i materiali alternativi creino altri guai ambientali.
Questa risposta non sembra l’output di un chatbot. Sembra un documento politico professionale che potrebbe essere presentato realmente a un consiglio comunale.
Cita esempi reali, come San Francisco, Seattle, Toronto, città europee che hanno implementato politiche simili. La struttura è impeccabile. Ma ancora una volta, l’eccessiva meticolosità rischia di sopraffare. Per un cittadino curioso che vuole capire una questione generale, probabilmente è troppa carne sul fuoco.
Quando Claude è “troppo” brillante nel ragionamento
Alla prova del nove, Claude dimostra di ragionare davvero. Non simula il ragionamento, ma scompone i problemi sistematicamente, valuta più fattori, anticipa le conseguenze, fornisce consigli sensati.
Ma c’è un “ma”: Claude non sa modulare la profondità in base al contesto. Tratta ogni domanda come se richiedesse un’analisi esaustiva, senza capire se l’utente vuole una panoramica rapida o una trattazione completa. È brillante, sì, ma esasperante. Per una consulenza strategica, analisi politiche, pianificazione complessa, risoluzione problemi articolati, è strumento eccezionale.
Per domande veloci dove serve una risposta concisa e attuabile, forse non è il massimo. Altri chatbot hanno problemi opposti. ChatGPT a volte è troppo superficiale, e fornisce risposte creative, ma poco rigorose. Perplexity è ottimo per verificare i fatti, ma è meno forte sul ragionamento complesso. Claude va troppo in profondità troppo spesso.
Non esiste chatbot perfetto universale. Esistono strumenti diversi con punti forza diversi per contesti diversi.
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