Colazione e glicemia: cosa mangiare al mattino per evitare picchi di zuccheri

Ottobre 15, 2025 - 21:30
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Colazione e glicemia: cosa mangiare al mattino per evitare picchi di zuccheri

Cappuccino e cornetto sono un classico del mattino italiano — pratici, confortanti, e irresistibili. Ma dal punto di vista metabolico, non sono l’ideale per mantenere stabile la glicemia, cioè i livelli di zucchero nel sangue.

Una colazione composta solo da carboidrati semplici (come zucchero, farina raffinata, miele, marmellata o biscotti) provoca un rapido innalzamento della glicemia seguito da un calo altrettanto brusco. Questo effetto, chiamato picco glicemico post-prandiale, porta a stanchezza, fame precoce e nel tempo può contribuire a un aumento del rischio di resistenza insulinica e diabete di tipo 2.

Secondo uno studio dell’Harvard T.H. Chan School of Public Health, pubblicato sul American Journal of Clinical Nutrition, le persone che consumano colazioni ricche di proteine e fibre hanno livelli di glicemia più stabili nel corso della mattinata e un migliore controllo dell’appetito.

Come dovrebbe essere una colazione “glicemicamente intelligente”

yogurt per una colazione sana
Come dovrebbe essere una colazione “glicemicamente intelligente” (blitzquotidiano.it)

L’obiettivo è rallentare l’assorbimento degli zuccheri: per farlo serve combinare carboidrati “buoni” con proteine, grassi sani e fibre.

Ecco alcune combinazioni efficaci e facili:

  • Yogurt greco o skyr con fiocchi d’avena integrali, frutta fresca e una manciata di frutta secca.
  • Pane integrale con avocado e uova strapazzate, o ricotta e pomodorini.
  • Porridge d’avena cotto con latte (anche vegetale), semi di chia e frutti di bosco.

In questo modo, i nutrienti lavorano insieme per modulare la risposta glicemica, mantenendo energia e concentrazione costanti fino al pranzo.

 Gli studi confermano: la qualità dei nutrienti conta più della quantità

Un documento dell’American Diabetes Association (ADA) pubblicato nel 2023 sottolinea come la distribuzione equilibrata dei macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi) nei pasti principali sia più importante del semplice conteggio calorico, soprattutto per chi deve gestire glicemia e insulina.

Un’altra ricerca condotta dall’Università di Harvard ha evidenziato che una colazione con almeno 20 grammi di proteine riduce del 30% i picchi glicemici rispetto a una colazione dolce a base di cereali raffinati o prodotti da forno.

Insomma, fare una colazione “equilibrata” non significa rinunciare al gusto, ma scegliere alimenti che dialogano meglio con il nostro metabolismo.

Il trucco è semplice:

  • Non iniziare la giornata solo con zuccheri.
  • Inserire sempre una quota di proteine (uova, yogurt, latte, legumi) e grassi buoni (olio extravergine, frutta secca, avocado).
  • Privilegiare i cereali integrali e le fibre, che rallentano l’assorbimento del glucosio.

Anche piccole modifiche — come sostituire il cornetto con una fetta di pane integrale e burro di arachidi o aggiungere una manciata di noci allo yogurt — possono fare una grande differenza sulla glicemia e sulla sensazione di energia mattutina.

Come ricorda l’endocrinologo Walter Willett di Harvard:

“Non è tanto quanto zucchero mangiamo, ma come e con cosa lo abbiniamo. L’equilibrio nutrizionale del pasto fa la vera differenza per la salute metabolica nel lungo periodo.”

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia