Confagri a Tajani e Lollobrigida: su riso bisogna fare di più
Roma, 3 nov. (askanews) – “Forte preoccupazione” per l’orientamento emerso nel negoziato sulla revisione del regolamento UE relativo al sistema di preferenze generalizzato e alla sua applicazione al comparto del riso. A esprimerla è Confagricoltura, il cui presidente Massimiliano Giansanti ha inviato una lettera in merito al ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani e al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. L’appello alle istituzioni italiane ed europee chiede che, nel trilogo in corso, esse si facciano promotrici di una posizione” equilibrata e condivisa” con gli altri Stati membri produttori, per salvaguardare la competitività della filiera risicola europea e italiana.
La presidenza danese della Commissione ha infatti proposto di chiudere il dossier sulla salvaguardia automatica introducendo un dazio di 175 euro per tonnellata al superamento di una soglia di importazione calcolata sulla media degli ultimi 3, 5 o 10 anni, con un coefficiente di incremento compreso tra il 22% e il 55%. È inoltre previsto un regime “de minimis”, che escluderebbe l’attivazione della clausola per i Paesi meno sviluppati, le cui esportazioni non superino il 6% del totale delle importazioni della UE.
Secondo Confagricoltura, adottare questi parametri significherebbe spostare il limite di attivazione della clausola tra 600.000 e quasi 800.000 tonnellate, rendendo di fatto inefficace il meccanismo di tutela e aggravando la situazione economica dei produttori europei. Questi livelli, inoltre, risultano incompatibili con la capacità di assorbimento del mercato comunitario.
L’organizzazione sostiene la posizione del Copa-Cogeca, di Ferm, la Federazione europea del riso che riunisce le organizzazioni e associazioni dei risicoltori, e di Airi, l’associazione industrie risiere italiane, che prevede l’introduzione di una soglia massima di 200.000 tonnellate, con un incremento del 5% oltre il quale verrebbe automaticamente applicato un dazio fino al termine dell’anno. Confagricoltura ritiene, inoltre, necessario respingere la clausola “de minimis”, per evitare possibili triangolazioni di merci verso l’Unione europea.
“L’Italia – sottolinea Confagricoltura – è il primo produttore europeo di riso, con 235mila ettari coltivati e una produzione di 1,5 milioni di tonnellate. Il comparto esporta circa 718mila tonnellate e ne importa 300mila, garantendo un’autosufficienza del 136%. Si tratta di una delle eccellenze del Made in Italy che va tutelata con strumenti efficaci e coerenti con la realtà del mercato”.
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