Così si è salvata Ilaria Salis: tra assenze e voto segreto respinta la revoca dell’immunità

Ottobre 9, 2025 - 08:30
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Così si è salvata Ilaria Salis: tra assenze e voto segreto respinta la revoca dell’immunità

Il dittatore ungherese Orban ha fallito nel tentativo di far revocare l’immunità a Ilaria Salis. La richiesta è stata rigettata per un solo voto dall’assemblea plenaria di Strasburgo. “Qualcuno che si dice essere di centrodestra l’ha salvata” ha tuonato un arrabbiatissimo Matteo Salvini cozzando contro la logica universale secondo cui l’immunità serve per tutelare il Parlamento e non il singolo parlamentare. Parole che aprono lo scontro con l’altro vicepremier Antonio Tajani: “Non si devono cercare tra di noi quelli che hanno votato a favore del mantenimento dell’immunità”, la replica del segretario di Forza Italia, “le calunnie e gli insulti non li accettiamo”.

Esulta Ilaria Salis:Questo voto è una vittoria per la democrazia, lo stato di diritto e l’antifascismo – ha scritto sui social – Questa decisione dimostra che la democrazia funziona. Dimostra che quando rappresentanti eletti, attivisti e cittadini difendono insieme i valori democratici le forze autoritarie possono essere affrontate e sconfitte”. “La lotta è tutt’altro che finita – continua la dichiarazione – le minacce permangono e continuare a lottare è essenziale. Tutti gli attivisti antifascisti presi di mira per aver sfidato l’autoritarismo e le forze fasciste devono essere difesi”. Ilaria Salis conclude ricordando che ora è il momento di “occuparsi di Maja detenuta nelle carceri ungheresi in condizioni vergognose ed è sottoposta a un processo farsa trascinata in catene come una bestia”. Quello che era capitato all’attivista italiana “salvata” dalle immagini televisive che fecero conoscere il suo caso al mondo intero dopo oltre un anno di vessazioni e aprirono la strada alla mobilitazione poi culminata nell’elezione al Parlamento.

Salis è accusata dalla magistratura ungherese di aver partecipato a febbraio del 2023 all’aggressione di militanti neonazisti nessuno dei quali però l’aveva riconosciuta e denunciata formalmente. Avrebbe inferto ferite guaribili tra sei e otto giorni che però nel capo di imputazione diventavano “potenzialmente mortali” fino a far ipotizzare una condanna a 24 anni di reclusione. Gli esponenti del centrosinistra sottolineano l’importanza del voto della plenaria “a difesa dello Stato di diritto”. Non si tratta di difendere una persona. Nel centrodestra invece si parla di “voto a favore della violenza”. Il voto e il mazzo di fiori consegnato nell’aula di Strasburgo confermano che Ilaria Salis non tornerà nel carcere di Budapest che il processo farsa non riprenderà e che Orban dovrà rassegnarsi su tutta la linea. Il Parlamento europeo ha infatti respinto anche la richiesta di revoca dell’immunità per il leader dell’opposizione Peter Magyar e per l’euro deputata Klara Dobrev. Per loro la commissione Juri aveva ravvisato il sospetto di un fumus persecutionis perché i fatti dei quali erano accusati erano avvenuti durante l’attività politica e quindi consigliato di respingere la richiesta di revoca.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia