Dazi, l’Ue punta a una soluzione di lunga durata: “Piano B? Speriamo di non usarlo”

Maggio 16, 2025 - 13:30
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Dazi, l’Ue punta a una soluzione di lunga durata: “Piano B? Speriamo di non usarlo”

Bruxelles – L’Unione europea rilancia: non vuole solo risolvere la questione dei dazi con gli Stati Uniti, ma gettare anche le basi per benefici a lungo termine. Intanto, però, tiene i piedi per terra e continua la preparazione al suo piano B, in caso di mancato accordo con Washington.

A dirlo, al termine del Consiglio Ue Affari esteri – Commercio, è il commissario europeo Maroš Šefčovič, che ha ricordato di aver avuto ieri (14 maggio) “un’altra conversazione costruttiva con il segretario al Commercio Howard Lutnick sulle potenziali aree in cui un accordo potrebbe iniziare a prendere forma”, e ha precisato di essere “anche in stretto contatto con l’ambasciatore Jamieson Greer, che spero di incontrare in Europa”. Per Šefčovič, il punto di partenza resta “semplice”, e cioè il fatto che “l’Ue e gli Stati Uniti condividono un legame unico in materia di commercio e investimenti” e affrontano “molte delle stesse sfide e quindi le soluzioni comuni sarebbero le più sensate”.

Ma c’è di più: “La portata delle nostre relazioni rende questi negoziati diversi da tutti gli altri. Pertanto, qualsiasi accordo venga firmato dovrebbe risolvere la situazione attuale, ma anche gettare le basi per benefici a lungo termine” e “siamo anche stati chiari sul fatto che le contromisure non sono la nostra prima scelta”, ha precisato. Dunque, “stiamo esaminando la questione da ogni punto di vista per garantire un risultato equo, equilibrato e duraturo, con il chiaro obiettivo di garantire un accordo globale che affronti l’intera portata delle tariffe statunitensi“, ha evidenziato il commissario.

Ciò non toglie, però, che ci sia bisogno per l’Ue di preparare le sue strategie di difesa. “Stiamo consultando le parti interessate su un elenco di misure di riequilibrio. Raccoglieremo input, analizzeremo a fondo e procederemo con cautela – nulla è automatico”, ha detto Šefčovič. “Tutte le misure di riequilibrio prese in considerazione hanno l’unico scopo di riequilibrare il campo di gioco nel caso in cui non si raggiunga un accordo, perché lasciare che l’attuale squilibrio persista indefinitamente non è un’opzione”, ha scandito.

Resta il fatto che il piano B è l’ultima spiaggia. “Voglio essere molto chiaro: l’Europa riguarda la costruzione di ponti, non di muri. Riteniamo che avere ottime relazioni commerciali transatlantiche sia davvero prezioso, poiché rappresentano la relazione economica più importante per l’Ue e per gli Stati Uniti”, ha affermato in conferenza stampa Michal Baranowski, sottosegretario di Stato presso il Ministero dello Sviluppo economico e della tecnologia della Polonia – Paese che ricopre il semestre di presidenza del Consiglio dell’Ue. “Pertanto, dobbiamo prepararci al Piano B se i negoziati non raggiungeranno il loro pieno potenziale. Ma spero che non lo attueremo”, ha illustrato. “Il Piano A spetta alla Commissione” e qui “il commissario e il suo team stanno facendo progressi concreti in questa direzione”, ha ricordato.

Il ministro polacco si è detto “moderatamente ottimista perché ci sono segnali” che gli Usa “stanno cambiando approccio e allentando le relazioni anche con altri importanti partner commerciali. Come la Cina e, naturalmente, l’accordo iniziale stipulato con il Regno Unito”, ha osservato.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia