È morto Pippo Baudo: il legame profondo con la Liguria e la figlia curata all’ospedale Gaslini

Agosto 17, 2025 - 13:00
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È morto Pippo Baudo: il legame profondo con la Liguria e la figlia curata all’ospedale Gaslini
pippo baudo

Roma. È morto sabato sera a Roma all’età di 89 anni Pippo Baudo, icona della televisione italiana, conduttore di 13 edizioni del festival di Sanremo e di svariati programmi di grande successo. Da quanto si è appreso, si è spento serenamente al Campus Biomedico di Roma, circondato dai suoi cari.

È stato il conduttore che più di ogni altro ha legato il suo nome al Festival di Sanremo. La prima volta risale al 1968, quando aveva trentun anni, al teatro del Casinò con Louis Armstrong. Fu lui a plasmare il format con la formula in cinque serate e a consacrare lo storico jingle Perché Sanremo è Sanremo firmato da Pippo Caruso e Sergio Bardotti. Nel 1994 per la prima volta vestì il doppio ruolo di conduttore e direttore artistico. L’ultima apparizione sul palco dell’Ariston risale al 7 febbraio 2018: la voce incrinata dall’emozione, la rosa di seta bianca appuntata sullo smoking, Pippo Baudo salì in cattedra e recita la sua lettera d’amore a Sanremo, ripercorrendo la sua esperienza.

Memorabili anche alcuni episodi di cronaca: nel 1984, durante una delle sue conduzioni, un migliaio di operai dello stabilimento di Genova Cornigliano dell’ex Ilva (allora Italsider) a rischio chiusura manifestarono davanti al teatro in occasione della serata inaugurale del Festival. Alcuni di loro vennero invitati da Baudo sul palco. Impossibile non ricordare Pino Pagano, l’operaio disoccupato che nel 1995, a 47 anni, minacciò di lanciarsi in diretta dalla balconata dell’Ariston. Toccò a Baudo arrampicarsi in galleria, rassicurarlo e farlo desistere. Tutto orchestrato a tavolino, avrebbe detto poi qualcuno, ma le prove non sono mai emerse.

L’esperienza all’ospedale Gaslini di Genova

Come raccontò nel 2011, la figlia Tiziana, nata nel 1970 dall’allora moglie Angela Lippi durante le vacanze estive a Sori, fu curata subito dopo la nascita all’ospedale Gaslini di Genova. “Mia figlia è nata prematura, pesava circa un chilo e settecento grammi – rivelò durante la serata organizzata da Gino Paoli per l’istituto pediatrico -. Visto che sul posto non avevano l’incubatrice però, ci hanno consigliato di portare la bambina al Gaslini. All’inizio ci avevano detto che era un maschio, poi hanno rettificato”, scherzava.

Ho conosciuto allora questa bellissima realtà. All’inizio ero confuso, sembravo un pazzo: ho consegnato la bambina agli infermieri, che le hanno messo una medaglia al collo, con un numero. Mi dissero: venga ogni giorno a vederla. Io andavo, attaccavo il naso al vetro, e la guardavo. Dopo tre mesi, ho riportato mia figlia a Milano, ma al Gaslini hanno ancora la foto di Pippo Baudo giovane. Sono grato a Genova e al Gaslini”.

Morto Pippo Baudo, il cordoglio di Bucci

“La Liguria saluta con commozione Pippo Baudo, volto amatissimo della televisione italiana. Con i tanti Festival di Sanremo da lui condotti ha legato il suo nome indissolubilmente alla nostra regione, portando un pezzo di Liguria nelle case di milioni di italiani. Un grande professionista e un pezzo della nostra storia”. Così il presidente della Regione Liguria Marco Bucci esprime il suo cordoglio a nome di tutta la giunta regionale.

Il sindaco di Sanremo: “Perdiamo un vero amico”

“Con la morte di Pippo Baudo – dichiara il sindaco Alessandro Mager – Sanremo perde un vero amico e un protagonista che ha segnato la storia del nostro Festival. Con le sue tredici edizioni alla conduzione ha contribuito in modo determinante al successo del Festival di Sanremo nel mondo. La sua passione, la sua professionalità e il suo legame con la nostra città rimarranno un ricordo indelebile. A nome di tutta la cittadinanza, porgo le più sentite condoglianze alla famiglia e a tutti coloro che gli hanno voluto bene”.

La carriera di Pippo Baudo

Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, Pippo Baudo ha conquistato l’affetto del pubblico con Settevoci (1966-70) e Canzonissima (1972-73), raggiungendo poi il grande successo negli anni Ottanta con programmi come Domenica in (1979-85, 1991-92), Fantastico (1984-86 e 1990), Serata d’onore (1983, 1986) e numerose edizioni del Festival di Sanremo (1968, 1984-85, 1987, 1992-96, 2002-03, 2007-08). Dal 1987 al 1988 è stato direttore artistico di Canale 5, per tornare poi alla Rai: prima su Raidue con una serie di Serata d’onore (1989), poi su Raiuno con Gran Premio (1990), Varietà (1991), Luna Park (1994-96), Papaveri e papere (1995), Mille lire al mese (1996). Dal 1989 al 1997 è stato direttore artistico (e dal 2000 presidente) del Teatro Stabile di Catania, nel 1994 ha assunto la direzione artistica della Rai, fino alle dimissioni del maggio 1996. In seguito, rientrato a Viale Mazzini, ha condotto i programmi Giorno dopo giorno (1999, divenuto nel 2000 Novecento. Giorno dopo giorno), Passo doppio (2001), Il Castello (2002-2003) e nuovamente Domenica in (2005-10). Nel 2010 ha condotto su Raitre Novecento, e nel 2012 il programma in prima serata Il viaggio, riconfermato per una seconda edizione l’anno successivo. Ha raccontato la sua lunga carriera nell’autobiografia Ecco a voi. Una storia italiana, scritta nel 2018 con Paolo Conti e ha condotto Sanremo giovani. Nel 2021 è stato insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

 

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Redazione Redazione Eventi e News