Fare yoga con il mattone: una mini palestra portatile

Lug 7, 2025 - 16:01
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Fare yoga con il mattone: una mini palestra portatile

NON MANCA MAI nella gym bag di Madonna o di Jennifer Aniston, e ne fanno uso quotidiano anche Gisele Bündchen, Andie MacDowell e Letizia di Spagna. Il mattone di sughero è un attrezzo minimal e low price, solido ma leggero, che funziona da puntello per migliorare postura e stabilità e mantenere il corretto allineamento durante l’attività fisica.

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In particolare dopo gli “anta”, quando la flessibilità e l’equilibrio magari non sono più quelli di una volta, e in fondo non si disdegna un aiutino.

Mattone yoga: a cosa serve

In realtà, la storia del mattone – di fatto, una mini palestra portatile – ha radici che arrivano fino in India, alle fonti di un metodo yogico unico nel suo genere, messo a punto nella seconda metà degli Anni 30 da Bellur Krishnamachar Sundararaja Iyengar. Una figura rivoluzionaria nell’ambito dello yoga mondiale per il rigore della pratica e la carica innovativa dell’insegnamento, che nel 2004 l’autorevole Time magazine ha inserito fra le 100 personalità più rappresentative a cavallo fra il vecchio e il nuovo millennio.

Foto Getty Images

Fondatore di una scuola a Pune, città a circa 150 km da Mumbai e sede dell’Istituto dedicato alla memoria della moglie, il Ramamani Iyengar Memorial Yoga Institute, dove i figli Geeta e Prashant continuano con passione il lavoro del padre, B.K.S. Iyengar «ha avuto la grande intuizione di rendere accessibile lo yoga anche alle persone comuni, trasformandolo in una disciplina più democratica e inclusiva», spiega Chiara Travisi, insegnante certificata di Iyengar Yoga, formatrice e direttrice dell’Istituto Iyengar Yoga di Milano.

In effetti, il Maestro si era reso conto che non tutti hanno il physique du rôle per eseguire asana complessi, e proprio per questo decise di introdurre l’impiego dei prop (dall’inglese “appoggio” o “sostegno”), una serie di oggetti d’uso quotidiano che fungono da supporto. Iyengar, per esempio, raccomandava il bastone di legno per divaricare le gambe in posizione supina ma, fra gli attrezzi sussidiari, ci sono anche la cintura, il cuscino, il tappetino e appunto il mattone. Quest’ultimo, in origine di terracotta, è l’antenato dei brick in sughero, bambù o gomma ad alta densità che si utilizzano oggi.

La presenza dei prop è già certificata nelle miniature del periodo Moghul fra la metà del 1500 e l’inizio del 1700, dove i monaci spesso venivano rappresentati nell’esecuzione delle posizioni classiche con l’ausilio di tool che restano tuttora di particolare beneficio per i principianti, per gli studenti più “rigidi”e per i praticanti senior.

Gi esercizi da fare con il mattone yoga in sughero

Foto Mathilde Langevin Unsplash

Il mattone «è prezioso per svolgere gli esercizi con maggio- re precisione e per raggiungere con meno fatica una certa forma corporea», illustra Travisi, «inoltre favorisce il potenziamento delle posizioni e stimola la creatività: non a caso la parola prop fa riferimento anche agli oggetti di scena maneggiati dagli attori, per cui ciascuno può servirsi del brick per sentirsi più a proprio agio durante la pratica o per sperimentare nuove possibilità di espressione corporea». Prima di cimentarsi con il mattone, vale la pena di consultare la piattaforma dell’Associazione Iyengar Yoga Italia (iyengaryoga.it) dove, oltre a notizie e informazioni dettagliate sul metodo, ci sono anche gli elenchi di tutte le scuole, i corsi e gli insegnanti certificati attivi sul territorio nazionale.

Ma, giusto per fare conoscenza con l’attrezzo (che funziona bene anche come step o si tiene sotto la scrivania per appoggiarci le gambe e alleggerire la circolazione), si può per esempio provare a sfiorare il pavimento con la punta delle dita piegandosi in avanti. Se l’allungamento non è sufficiente, basta posizionare il mattone vicino ai piedi per avere la sensazione di eseguire correttamente l’esercizio. Con il vantaggio che, a forza di flettersi, poco alla volta si arriverà a toccare terra con le mani anche senza supporto.

mattone yoga

Foto John Collins Unsplash

Lo stesso beneficio si ottiene quando, da sdraiate, si cerca di inarcare la spina dorsale e il mattone collocato sotto la schiena agevola la curvatura. Non ultimo, il sostegno fisico del brick irradia la sua energia anche sul piano psicologico, perché spinge la persona ad affidarsi a un ausilio esterno, superando così la frustrazione di non riuscire a farcela da sola.

«Non ci si deve mai vergognare di chiedere un aiuto. Spesso, però, le donne non vogliono ricorrere a un ausilio, anche a costo di soffrire», conferma Travisi. «In questo senso anche lo yoga o il semplice stretching con il mattone diventano un’occasione trasformativa ad ampio spettro, che nutre il desiderio di mettersi alla prova e rinsalda la fiducia e l’autostima».

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Redazione Redazione Eventi e News