Fibrillazione atriale: come riconoscerla e prevenirla per ridurre il rischio di ictus

Novembre 13, 2025 - 19:30
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Fibrillazione atriale: come riconoscerla e prevenirla per ridurre il rischio di ictus


Milioni di persone convivono con la Fibrillazione atriale senza saperlo, poiché i sintomi possono essere lievi o assenti. Riconoscerla in tempo permette di ridurre drasticamente il rischio di ictus e scompenso cardiaco.

La fibrillazione atriale (FA) è l’aritmia cardiaca più diffusa al mondo, in particolare dopo i 50 anni. Si manifesta con battiti irregolari e rapidi che compromettono la capacità del cuore di pompare sangue in modo efficiente. Questa alterazione può causare ristagno di sangue negli atri e la conseguente formazione di trombi, che, se migrano al cervello, possono provocare un ictus ischemico.

Secondo Harvard Health, milioni di persone convivono con la FA senza saperlo, poiché i sintomi possono essere lievi o assenti. Riconoscerla in tempo permette di ridurre drasticamente il rischio di ictus e scompenso cardiaco, migliorando la qualità e l’aspettativa di vita.

Sintomi, fattori di rischio e diagnosi precoce

I sintomi più comuni della fibrillazione atriale includono palpitazioni, fiato corto (dispnea), stanchezza, vertigini e tachicardia. Tuttavia, in molti casi la FA rimane asintomatica per anni. I principali fattori di rischio sono:

  • Ipertensione arteriosa
  • Diabete mellito
  • Obesità o sindrome metabolica
  • Cardiopatie strutturali
  • Consumo eccessivo di alcol
  • Fumo di sigaretta
  • Età avanzata o familiarità

Per la diagnosi si utilizza l’elettrocardiogramma (ECG), ma quando l’aritmia è intermittente può essere necessario un Holter cardiaco o un monitoraggio a lungo termine. Riconoscere la patologia precocemente consente di iniziare terapie anticoagulanti e di prevenire complicanze cerebrovascolari.

Terapie e prevenzione: l’importanza dello stile di vita

Il trattamento della fibrillazione atriale dipende dal tipo e dalla gravità della condizione. Le principali opzioni terapeutiche includono:

  • Anticoagulanti orali diretti (DOAC) o antagonisti della vitamina K per prevenire la formazione di trombi;
  • Farmaci antiaritmici o betabloccanti per regolare il ritmo cardiaco;
  • Ablazione transcatetere o impianto di pacemaker nei casi refrattari.

Oltre alle cure farmacologiche, la prevenzione cardiovascolare è decisiva: mantenere la pressione arteriosa sotto controllo, adottare una dieta mediterranea, praticare attività fisica moderata, evitare alcol e tabacco e gestire lo stress sono azioni che riducono il rischio di aritmie.

Secondo gli esperti di Harvard Health, combinare educazione sanitaria, monitoraggio continuo e collaborazione medico-paziente è la chiave per un cuore sano e per diminuire l’incidenza degli ictus da fibrillazione atriale.

Prevenire per proteggere il cuore e il cervello

La fibrillazione atriale è una patologia silenziosa ma potenzialmente grave. Attraverso la diagnosi precoce, la terapia personalizzata e uno stile di vita equilibrato, è possibile ridurre in modo significativo il rischio di ictus e scompenso cardiaco. L’informazione e la consapevolezza restano le armi più efficaci per proteggere cuore e cervello.

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