Gli italiani pagano sempre più tasse, ma i controlli sono ancora pochissimi

Lug 5, 2025 - 21:30
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Gli italiani pagano sempre più tasse, ma i controlli sono ancora pochissimi

lentepubblica.it

È stato reso noto il 26 giugno scorso il rendiconto annuale elaborato dalla Corte dei Conti, l’organo di controllo della finanza pubblica in Italia, riferito ai dati 2024: sempre più tasse pagate dagli italiani, ma i controlli restano ancora davvero troppo pochi. Ecco tutti i dati.


Il rendiconto annuale della Corte dei Conti

Primo dato importante registrato è stato l’aumento delle entrate tributarie di oltre 39,3 miliardi, di cui 21,4Miliardi in termini di imposte dirette, con un incremento pari a +6,6% e 17,7Miliardi di imposte indirette, +6%. Un aumento quello delle tasse pagate dagli italiani, che risulta essere dovuto prevalentemente ad azioni volontarie di recupero del debito, come autoliquidazione delle imposte, pace fiscale ed in particolare rottamazione, poiché i seppur severi controlli effettuati, risultano essere ancora marginali.

Irpef +6,2%

Tra le imposte principali, la crescita è stata più decisa per le entrate locali. l’Irpef, rappresentando da sola il 68,1% del totale delle imposte dirette, ha registrato un accertato pari a circa 249,4 miliardi, con un incremento del +6,2%. Nel documento presentato la Corte dei Conti ha sottolineato come l’aumento del gettito Irpef sia da imputare prevalentemente all’aumento dell’occupazione, in secondo luogo vada collegato all’aumento delle retribuzioni dovuto al rinnovo di molti contratti nazionali, visto che la maggior parte del gettito Irpef deriva dai contributi dei lavoratori dipendenti.

Purtroppo per i cittadini, una parte dell’effetto che ha visto crescere le entrate è dovuto al cosiddetto ‘drenaggio fiscale’, termine più utilizzato nella sua versione inglese fiscal drag, fenomeno per il quale l’aumento della ricchezza si traduce in aumento del carico, che di fatto rende vano l’incremento di reddito, come evidenziato in proposito dal rapporto dell’Ufficio parlamentare di bilancio.

Crescono le entrate anche per l’IRES

Entrate in aumento anche per l’IRES, ma in questo caso il maggiore gettito è da ascriversi al venir meno della misura ’ACE’ Aiuti per la Crescita Economica (DL 201/2011), esauritasi nel 2023, che per diversi anni ha premiato fiscalmente chi reinvestiva gli utili in azienda, consentendo loro di pagare meno imposte e rendendo quindi conveniente investire risorse proprie in luogo del ricorso al capitale di debito.

Per le entrate indirette l’aumento è del 2,6%, in aumento soprattutto il gettito da imposta di bollo del 27%. In aumento anche le entrate derivanti da imposte sostitutive, un aumento sostanzioso che ha fatto registrare nel 2024 un +30,7% da record, raggiunto l’ammontare accertato di 43,1 miliardi principalmente per effetto della tassazione delle attività finanziarie, senza dimenticare la cedolare secca sugli affitti, il cui aumento nel 2024 ha superato il miliardo di euro in valore assoluto ed il 30% in valore relativo, spingendo il relativo gettito a sfiorare i 5 miliardi.

Controllate solo il 3,8% delle attività

I controlli, che nel complesso riguardano solo il 3,8% delle attività, sono stati concentrati soprattutto su alcune tipologie di esercizi commerciali e altri business, tra cui locazioni immobiliari, contratti di locazione e compravendita di beni immobili, ma anche alcuni bar, pasticcerie, laboratori di analisi cliniche sono finite nel mirino delle verifiche. Al centro dell’attenzione anche imprese del settore edile, con il maggior numero di controlli del totale, che hanno interessato il 5,1% delle attività in esercizio lungo tutto lo Stivale, valore più alto. Sottoposti a controlli anche studi medici e come già accennato, laboratori di analisi cliniche, ma solo nell’1,9% dei casi. Controlli rilevanti anche su idraulici ed elettricisti, servizi di ristorazione, bar, gelaterie, studi legali. Per gli studi legali i controlli sono effettuati solo sul 3% delle attività.

Scarso il personale, pochi i controlli

A frenare l’attività esattoriale, di controllo e recupero permane il dato della mancanza di personale attivo su questo fronte. Impegno assunto su più tavoli quello dell’Agenzia delle Entrate, che ha già ribadito la propria volontà di lavorare ad un recupero evasione più strutturato, con una attenzione particolare nell’anno in corso e per i futuri, a quei titolari di partita Iva che non abbiano aderito al concordato preventivo biennale.

A fronte di controlli, in alcuni settori, che potrebbero essere definiti blandi rispetto ai dati forniti nel  rendiconto 2024, la Corte dei Conti sottolinea e in qualche modo ‘certifica’ l’esistenza di una quota del non riscosso piuttosto importante che di fatto potrebbe essere ritenuta ‘inesigibile’, con tante tante  cartelle esattoriali che difficilmente verranno pagate.

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