SLAPP! Greenpeace porta in tribunale Energy transfer contro le querele temerarie

Mettendo alla prova la nuova legislazione dell’Unione Europea per la tutela della libertà di espressione e contro le querele temerarie (le cosiddette SLAPP), Greenpeace International sfida in tribunale nei Paesi Bassi Energy Transfer, azienda statunitense del settore oleodotti. La società, che vale miliardi di dollari, ha intentato due SLAPP consecutive contro Greenpeace International e Greenpeace negli Stati Uniti, dopo che queste, nel 2016, avevano espresso solidarietà alle proteste pacifiche guidate dalle popolazioni indigene contro la costruzione dell’oleodotto Dakota Access Pipeline. La prima causa è stata archiviata, ma le organizzazioni che rappresentano Greenpeace negli Stati Uniti sono tuttora impegnate a difendersi dalla seconda, ancora in corso, dopo un primo verdetto di una giuria del Nord Dakota che ha recentemente stabilito che l’organizzazione ambientalista dovrà versare alla compagnia fossile un esorbitante risarcimento di oltre 660 milioni di dollari.
«L'attacco di Energy Transfer al nostro diritto di protesta è un’offensiva contro la libertà di parola di tutte le persone. Greenpeace negli ultimi cinquant'anni è stata bersaglio di minacce, arresti e persino bombe, ma non si è mai arresa», dichiara Mads Christensen, direttore esecutivo di Greenpeace International. «Continueremo a resistere a tutte le forme di intimidazione e a esplorare ogni opzione per far sì che si riconosca Energy Transfer come responsabile di questo tentativo di abuso del sistema giudiziario. Questa innovativa causa anti-SLAPP contro Energy Transfer nei Paesi Bassi è solo il primo passo verso la sconfitta di questa tattica di prepotenza che viene esercitata da miliardari e giganti dei combustibili fossili che cercano di mettere a tacere le voci critiche in tutto il mondo. È in gioco qualcosa di assolutamente vitale: la capacità delle persone di chiedere conto alle aziende inquinanti della devastazione che stanno causando».
La causa presentata da Greenpeace International rappresenta un primo importante banco di prova per la Direttiva Anti-SLAPP dell’Unione Europea, adottata nell’aprile 2024. Sebbene gli Stati membri abbiano tempo fino a maggio 2026 per recepire la legge, il governo dei Paesi Bassi ha indicato che le tutele previste dalla Direttiva possono già essere applicate nell’ambito giuridico nazionale esistente. La Direttiva è pensata per proteggere da cause legali infondate giornalisti, attivisti, organizzazioni della società civile e chiunque si esprima su questioni di interesse pubblico. Queste cause sono portate avanti da grandi aziende o individui facoltosi con l’intento di zittire il dibattito pubblico. Poiché Greenpeace International è una fondazione con sede nei Paesi Bassi e i danni causati dalla SLAPP di Energy Transfer avvengono nei Paesi Bassi, si applicano sia la legge olandese che quella europea.
«Le cause intentate da Energy Transfer contro Greenpeace International sono un esempio perfetto dei procedimenti legali abusivi per i quali la Direttiva europea anti-SLAPP è stata pensata», afferma Amy Jacobsen, consulente legale di Greenpeace International. «Invocando le tutele della Direttiva, Greenpeace International si rifiuta di permettere che le tattiche intimidatorie delle ricche aziende americane, come Energy Transfer, compromettano i nostri fondamentali diritti alla libertà di espressione. Questo caso apre la strada all’implementazione di strumenti di protezioni analoghi in tutta Europa e oltre».
Al momento non è ancora certo se Energy Transfer sarà presente all’udienza. I prossimi passi prevedono che il giudice stabilisca il calendario del processo.
Le cause di Energy Transfer negli Stati Uniti sono esempi evidenti di SLAPP, un tipo di causa legale che mira a sommergere ONG e attivisti con spese legali, spingerli verso la bancarotta e, in ultima analisi, metterli a tacere. Negli ultimi anni anche altri colossi petroliferi come Shell, Total ed ENI hanno intentato SLAPP contro enti di Greenpeace. Alcuni di questi casi sono stati fermati con successo. Tra questi, Greenpeace Francia ha sconfitto la SLAPP di TotalEnergies il 28 marzo 2024, mentre Greenpeace UK e Greenpeace International hanno costretto Shell a ritirare la sua SLAPP il 10 dicembre 2024. Greenpeace Romania è stata citata in giudizio dalla compagnia energetica Romgaz nel 2025 – con l’intento di sciogliere l’organizzazione ambientalista – ma le accuse sono state ritirate e Romgaz è stata costretta a pagare le spese processuali.
Greenpeace Italia e Greenpeace Paesi Bassi stanno infine affrontando l’azienda petrolifera italiana ENI in un caso di SLAPP ancora aperto nel nostro Paese.
a cura di Greenpeace
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