Højerup Old Church: la chiesa sulla scogliera che sfida il mare (e la gravità)

C’è una chiesa in Danimarca che sembra voler sfidare la forza di gravità, le mareggiate, il tempo e anche un po’ il destino. Si chiama Højerup Old Church ed è appollaiata letteralmente sul bordo di una scogliera alta 30 metri, a picco sul Mar Baltico.
Siamo a Stevns Klint, sulla costa est della Zelanda, a un’ora da Copenaghen. Una zona conosciuta dagli scienziati di tutto il mondo per la famosa “fish clay layer”, la striscia geologica che segna la fine dei dinosauri. Ma oltre ai fossili e alle scogliere a picco, qui c’è una chiesa romanica del XIII secolo che ha perso il suo coro… Nel mare.
E no, non è un modo di dire. Nel 1928 parte dell’edificio è letteralmente crollato giù nella scogliera, portandosi via l’altare, alcune bare (sì, bare vere) e una fetta di storia. Quello che resta oggi è un luogo sospeso, emozionante, che profuma di leggenda e ha la vista più pazza che potrete mai avere dentro una chiesa.
Dove si trova Højerup Old Church e perché vale il viaggio
La chiesa in Danimarca si trova nella parte meridionale di Stevns Klint, una falesia lunga 15 chilometri, con stratificazioni geologiche uniche al mondo e un paesaggio così drammatico da sembrare uscito da una serie nordica post-apocalittica.
Per arrivarci da Copenaghen, basta un’ora di macchina (ma attenzione: il parcheggio si paga 50 DKK e serve per sostenere la manutenzione dell’area). Oppure potete optare per un treno fino a Store Heddinge e poi un taxi o una bici per l’ultimo tratto.

La zona è perfetta per chi ama i trekking vista mare: il sentiero Stevns Klint Trampesti vi porta lungo tutta la scogliera, tra natura, fossili e scorci da fotografare ogni cinque minuti. Anche se la scalinata per scendere in spiaggia è chiusa per sicurezza, si può ancora accedere alla costa dalla cava di Boesdal o dal porto di Bøgeskov.
In ogni caso, la star resta lei: la chiesa antica che guarda il mare con una porta sospesa sull’infinito.
Cosa vedere alla chiesa di Højerupm, altari mancanti e viste mozzafiato
Appena si entra a Højerup, il colpo d’occhio è surreale. Una piccola chiesa in pietra, con tetto spiovente e interni spogli, interrotta bruscamente sul lato dell’altare. Dove una volta c’era il coro oggi c’è una terrazza panoramica, costruita dopo il crollo del 1928, che si affaccia sul blu del mare e sulla drammatica falesia sottostante.
Secondo una leggenda popolare, la chiesa si spostava ogni notte di Natale di un piccolo passo verso l’entroterra, come per sfuggire alla voracità del mare. Ma non è bastato: nel 1910 si è tenuta l’ultima messa e diciotto anni dopo la scogliera ha inghiottito l’altare e parte del cimitero. Già nel Seicento le bare dei defunti sporgevano dalla parete, con un effetto degno di un film gotico.
Oggi, Højerup è una meta turistica molto amata, anche grazie alla sua storia intensa e al panorama unico. In tre giorni dopo il crollo, accorsero oltre 40.000 persone per vedere il “disastro” con i propri occhi. E da allora, questo piccolo gioiello è rimasto lì, a metà tra la storia e la leggenda, sorretto da fondamenta rinforzate e racconti da brividi.
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