I bombardamenti israeliani sull’ospedale Nasser, nel sud della Striscia di Gaza

Agosto 27, 2025 - 01:30
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I bombardamenti israeliani sull’ospedale Nasser, nel sud della Striscia di Gaza

Nella giornata di lunedì 25 agosto, due attacchi dell’esercito israeliano – uno in fila all’altro, a distanza di qualche minuto – hanno colpito l’ospedale Nasser di Khan Yunis, nella zona meridionale della Striscia di Gaza. Sono morte almeno ventuno persone, tra cui cinque giornalisti che lavoravano per diverse testate internazionali. 

Si tratta dei fotoreporter Mohammad Salama e Hossam al Masri, che collaboravano rispettivamente per Al Jazeera e Reuters; Mariam Dagga, reporter dell’Associated Press; Moaz Abu Taha e Ahmed Abu Aziz, che lavoravano come freelance. L’agenzia Reuters ha comunicato che un suo giornalista di nome Hatem Khaled è rimasto ferito. Secondo l’Ong Committee to Protect Journalists, dall’inizio dell’offensiva israeliana a Gaza sono stati uccisi centonovantasette operatori dell’informazione. 

«Che nessuno parli di danni collaterali. Da settecento giorni gli occhi del mondo non possono più vedere Gaza perché vengono chiusi col sangue. Nessun giornalista può entrare nella Striscia, e chi c’è viene preso di mira con lucida ferocia. Possono entrare soltanto alcuni scelti embedded sorvegliati, soggetti a censura militare, come nella patetica trovata degli influencer», dice a Repubblica il fotografo Paolo Pellegrin, più volte inviato in Medio Oriente. 

Associated Press e Reuters hanno inviato una lettera ai funzionari israeliani per chiedere «una spiegazione chiara degli attacchi aerei che hanno colpito l’ospedale Nasser di Khan Younis il 25 agosto 2025, uccidendo diversi giornalisti, tra cui quelli che lavoravano per Associated Press e Reuters. […] Siamo indignati per il fatto che giornalisti indipendenti siano stati tra le vittime di questo attacco all’ospedale, un luogo protetto dal diritto internazionale. Questi giornalisti erano presenti nell’esercizio della loro professione, svolgendo un lavoro fondamentale e testimoniando. Il loro lavoro è particolarmente vitale alla luce del divieto imposto da Israele, che dura da quasi due anni, all’ingresso di giornalisti stranieri a Gaza». 

Secondo il New York Times, l’esercito israeliano ha detto di aver effettuato un attacco nella zona dell’ospedale, senza specificare l’obiettivo. In una nota, l’Idf ha espresso rammarico «per i danni arrecati alle persone non coinvolte», aggiungendo che il Capo di stato maggiore dell’esercito ha ordinato l’avvio immediato di un’inchiesta per chiarire le dinamiche dell’accaduto.

Su X, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha scritto che «Israele apprezza il lavoro dei giornalisti, del personale medico e di tutti i civili. Le autorità militari stanno conducendo una indagine approfondita. La nostra guerra è contro i terroristi di Hamas. I nostri obiettivi legittimi sono sconfiggere Hamas e riportare a casa i nostri ostaggi».

Il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha dichiarato che il primo attacco dell’esercito israeliano ha colpito il quarto piano della struttura ospedaliera; poco dopo, mentre le ambulanze stavano arrivando per soccorrere i feriti e recuperare i morti, l’Idf ha effettuato un secondo bombardamento. Ancora non è chiaro se l’attacco sia stato compiuto usando un aereo da guerra, l’artiglieria o un drone. Tra i morti c’è anche un membro del servizio di soccorso della Protezione Civile di Gaza. 

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Redazione Redazione Eventi e News