I condizionatori aumentano del 36% i consumi domestici di elettricità, più fotovoltaico per abbatterli

Lug 5, 2025 - 00:00
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I condizionatori aumentano del 36% i consumi domestici di elettricità, più fotovoltaico per abbatterli

Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Environmental Economics and Management col contributo dei ricercatori del Cmcc e dell’Università Ca’ Foscari Venezia fornisce la prima valutazione empirica su scala globale dell’impatto del possesso di condizionatori d’aria sui consumi elettrici domestici, analizzando 25 Paesi che rappresentano il 62% della popolazione mondiale e il 73% dei consumi elettrici globali.

«Con l’innalzamento delle temperature, la domanda di aria condizionata per rimanere freschi è in aumento tra le famiglie e farà crescere notevolmente i consumi elettrici residenziali a livello globale, con implicazioni economiche come la povertà energetica da raffreddamento e l’inquinamento ambientale», spiega dal Cmcc il ricercatore Giacomo Falchetta.

Lo studio rivela come la presenza dei condizionatori aumenti in media del 36% i consumi elettrici domestici a livello globale. Entro il 2050, la domanda globale di elettricità residenziale per il raffreddamento potrebbe raggiungere quasi 1.400 TWh/anno – paragonabile ai consumi elettrici totali dell’India nel 2020 – con conseguenti emissioni aggiuntive di CO₂ tra 670 e 956 Mt e costi associati tra 124 e 177 miliardi di dollari.

Un altro risultato chiave della ricerca è il concetto di cooling poverty – ovvero il peso finanziario del raffreddamento per le famiglie a basso reddito. Lo studio rivela che mentre le famiglie ad alto reddito destinano tra lo 0,2% e il 2,5% delle proprie spese all’uso dell’aria condizionata, quelle più povere possono arrivare a spendere fino all’8% del proprio budget per l’elettricità destinata al raffreddamento.

«Nei Paesi in via di sviluppo, una parte significativa delle famiglie che adottano l’aria condizionata avrà redditi bassi e dovrà affrontare pesanti oneri di spesa per ottenere un livello accettabile di comfort termico, alimentando lo spettro della cooling poverty», osserva Falchetta.

Anche in Italia solo l’1% dei poveri ha accesso all’aria condizionata, e in uno scenario di intenso riscaldamento globale, già nel 2050 ben 462mila famiglie italiane – per quasi la metà in Sicilia – rischiano di scendere sotto la soglia della povertà energetica legata alla spesa elettrica per il raffrescamento (una famiglia è considerata in condizioni di povertà energetica se la spesa energetica per il riscaldamento e il raffrescamento supera il 10% del proprio reddito o della propria spesa totale).

Che fare? La soluzione, dal punto di vista emissivo sia da quello economico, passa dalle rinnovabili. Lo studio informa infatti che la produzione di energia solare fotovoltaica potrebbe contribuire a mitigare questi impatti, dimostrando che le famiglie che vivono in aree con maggiore produzione fotovoltaica sono associate a un consumo di elettricità per il raffreddamento inferiore del 25%, sebbene le stime presentino margini di incertezza.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia