Il Belgio in allarme, il Consiglio di sicurezza nazionale si riunirà dopo le incursioni di droni su aeroporti e basi militari

Novembre 6, 2025 - 04:00
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Il Belgio in allarme, il Consiglio di sicurezza nazionale si riunirà dopo le incursioni di droni su aeroporti e basi militari

Bruxelles – Dopo Oslo e Copenaghen, anche Bruxelles è stata teatro di incursioni di droni che hanno causato forti disagi al traffico aereo nella serata di ieri (4 novembre). All’aeroporto di Zaventem, nella capitale belga, oltre 50 voli sono stati cancellati e 24 dirottati verso altri aeroporti nazionali o nei Paesi Bassi. Anche a quello di Liegi diversi voli sono stati cancellati o hanno subito ritardi. Domani, il Consiglio nazionale di sicurezza si riunirà per discutere della sicurezza dello spazio aereo belga.

L’area sopra l’aeroporto di Bruxelles (a due passi dal Quartier generale della NATO) è stata chiusa una prima volta poco prima delle 20:00, a seguito dell’avvistamento di droni. Poco dopo, anche quello di Liegi ha sospeso per precauzione tutto il traffico aereo. Le autorità responsabili dei cieli belgi hanno provato a riaprire il traffico un’ora dopo, verso le 21:00, ma una nuova segnalazione di droni ha paralizzato nuovamente i due aeroporti. Lo spazio aereo dei due scali è stato definitivamente riaperto intorno alle 23:30. Solo il 23 settembre scorso, una vicenda simile aveva lasciato a terra più di 50 aerei agli aeroporti di Oslo e Copenaghen.

“Quando viene avvistato un drone, la procedura standard prevede l’interruzione dei voli per almeno 30 minuti, il tempo necessario per effettuare i controlli del caso e assicurarsi che non vi siano più sorvoli indesiderati. È quello che è successo in questo caso”, ha spiegato Skeyes, l’ente che controlla lo spazio aereo del Belgio.

Parallelamente, diversi piccoli droni hanno sorvolato anche alcune basi militari belghe – come già successo pochi giorni fa. Verso le 22:45, quattro velivoli senza pilota sono stati avvistati sopra la base di Schaffen, a Diest, e almeno due nelle vicinanze della base aerea militare di Kleine-Brogel, a Peer. Su quest’ultima, la più grande del Belgio, lo scorso 3 novembre le forze armate hanno tentato di mettere fuori uso un drone attraverso il rilascio di onde elettromagnetiche, senza successo.

Questa mattina, il ministro degli Interni Bernard Quintin ha chiesto la convocazione del Consiglio di sicurezza nazionale, che riunisce il primo ministro, i suoi vice e i responsabili della Giustizia, della Difesa, degli Interni e degli Affari esteri. Il Consiglio di sicurezza, convocato dal premier Bart de Wever, si riunirà domani alle ore 10. Il governo ha anche annunciato che potrebbe chiedere l’attivazione dell’articolo 4 del Trattato Atlantico, che prevede la consultazione tra i Paesi alleati nella NATO.

Il ministro della Difesa, Theo Francken, ha dichiarato che le intrusioni non riguardano “semplici dilettanti”, ma che si tratta di “un problema più grave”. “Dobbiamo reagire rapidamente”, ha affermato. A livello europeo, da settimane tiene banco il progetto del ‘muro anti-droni’, un sistema di sensori e strumenti di ricognizione integrati, su migliaia di chilometri, per sorvegliare il fianco est dalle incursioni di droni che si suppone facciano parte di una strategia di guerra ibrida orchestrata dalla Russia. Secondo il commissario europeo per la Difesa, Andrius Kubilius, i droni europei dovrebbero avere “capacità di rilevamento, capacità di intercetto, capacità d’impatto“. Sul fianco est, ma anche a Bruxelles, nel cuore dell’Europa e casa delle istituzioni europee.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia