Kirby Air Riders Recensione

Novembre 19, 2025 - 12:30
 0
Kirby Air Riders Recensione

Kirby Air Riders Recensione Kirby

Quando si parla di Kirby Air Riders, si tende a liquidarlo come un semplice gioco di corse, un’etichetta apparentemente innocua che però tradisce la vera essenza dell’opera. Perché sì, Kirby Air Riders è anche un gioco di corse, ma è proprio in quel anche che si nasconde tutto ciò che lo rende speciale.

È lì che vive la filosofia di Masahiro Sakurai, il papà di Kirby che, lontano dalle battaglie di Super Smash Bros, torna con un progetto più intimo, quasi scolpito per un pubblico disposto a coglierne la profondità.

È un’opera rifinita in ogni minimo dettaglio, forse una delle più meticolose che Sakurai abbia mai supervisionato, e per questo merita una riflessione che vada oltre le apparenze.

Kirby Air Riders è un gioco che va capito prima ancora che giocato, perché ti mette subito davanti a domande che difficilmente si applicano a un genere come questo. Vuole essere un gioco di corse? Un party game? Un action? O forse tutte queste cose insieme?

La risposta non è immediata e, se lo si osserva distrattamente in un gameplay, è facile percepire un caos che quasi respinge: esplosioni, colori, traiettorie impossibili, una velocità frastornante.

È una prima impressione che può scoraggiare, soprattutto se si entra nel gioco aspettandosi qualcosa di più tradizionale; eppure, è proprio accettando questa confusione iniziale che si apre la porta verso un’esperienza sorprendentemente lucida.

Kirby Air Riders Recensione | Il gioco che sfugge alle etichette

La prima cosa che il gioco chiede è semplice, ma fondamentale: giocare i tutorial. Non tanto perché siano difficili o complessi, ma perché Kirby Air Riders (che avevo provato quest'anno alla Gamescom) introduce una filosofia che, per chi non ha giocato al capitolo GameCube, può risultare completamente aliena.

Non si accelera, mai. I veicoli si muovono da soli. L’analogico in avanti non serve. E questo riduce drasticamente le azioni superficiali, lasciando al giocatore tutto il resto: la gestione delle derapate, il controllo delle scie, l’uso intelligente delle abilità rubate ai nemici, il tempismo degli atterraggi, l’attenzione alle mille micro-variabili che definiscono ogni corsa.

Kirby Air Riders Recensione

Ogni scelta meccanica è calibrata con una precisione quasi chirurgica, e chi ha vissuto su Smash anni della propria vita ritroverà immediatamente la stessa ossessione per la granularità del gameplay, i dettagli che sembrano secondari ma che poi incidono in ogni secondo di gioco.

Anche solamente navigare i menu fa capire quanto questo progetto sia impregnato della filosofia di Sakurai: suoni iconici, modalità divise in modo maniacale, obiettivi multipli, missioni da completare per sbloccare veicoli, tracciati, elementi estetici e personalizzazioni per la patente del proprio Rider.

Ed è proprio dentro questa abbondanza di contenuti che emerge una modalità inaspettata, la più sorprendente di tutte: Road Trip.

Kirby Air Riders Recensione | Road Trip: un’avventura che insegna, diverte e sorprende

Da fan che ha sofferto per l’assenza di qualcosa di simile all’Emissario del Subspazio di Super Smash Bros Brawl, sono rimasto sorpreso dalla cura riposta in Road Trip, una modalità single player che riesce a essere didattica, narrativa e sorprendente allo stesso tempo.

Senza anticiparne la storia, è un viaggio che ripaga chiunque ami Kirby, ma anche chi lo sta incontrando per la prima volta. Qui Sakurai costruisce un percorso fatto di piccoli passi, ognuno dei quali insegna qualcosa senza mai sembrare didascalico.

Road Trip funziona come una lunga strada divisa in tre corsie. Ogni spostamento propone una sfida diversa e, sfida dopo sfida, si attraversa praticamente tutto il ventaglio di attività presenti nel gioco: dalle corse di Air Ride alle gare dall’alto di Top Ride, dalle follie strutturali di City Trials ai minigiochi del Torneo che aspettano solo il momento giusto per ribaltare tutto.

Kirby Air Riders Recensione Gara

È una modalità che permette di assimilare le varie regole del gioco senza che te ne accorga, quasi accompagnandoti per mano mentre ti abitui a leggere un’opera che, nei primi minuti, sembra parlare un linguaggio tutto suo.

Ogni sfida superata offre un potenziamento al veicolo, incrementando parametri come Turbo, Velocità, Sterzata, Carica, Planata, Peso, Attacco, Difesa e HP. A ogni incrocio si può vedere cosa ci aspetta, quale percorso affronteremo e quale ricompensa otterremo, permettendo di sviluppare una build coerente in vista delle prove più impegnative.

Lungo la strada si incontrano anche mercanti, aree di riposo che offrono potenziamenti a scelta o persino nuovi veicoli, e il mio consiglio sincero è di provarli tutti perché ognuno racchiude un modo diverso di interpretare le stesse regole.

Le boss fight, invece di cercare soluzioni troppo elaborate, si integrano naturalmente nel flusso della modalità: a volte sono scontri veri e propri, altre volte gare intense con un rivale particolarmente ostico, altre ancora sfide ambientali che chiedono precisione e tempismo. Tutto si fonde in un percorso che cresce, si trasforma e sorprende.

Kirby Air Riders Anteprima

Completare Road Trip al 100% mi ha richiesto circa quattro ore, un numero che può sembrare esiguo rispetto agli standard moderni ma che, se considerato nella struttura complessiva del gioco, trova una sua logica precisa. Kirby Air Riders non punta a diluire, punta a insegnare, a intrattenere, a costruire solide basi per tutto ciò che segue.

Air Ride, Top Ride e City Trials: tre modi diversi per leggere la stessa idea

Chiusa la parentesi Road Trip, ecco aprirsi il cuore pulsante dell’esperienza: Air Ride, Top Ride e City Trials. È qui che Kirby Air Riders mostra tutta la sua ricchezza e soprattutto tutta la sua coerenza: tre modalità diverse che ruotano attorno agli stessi principi, ognuna elaborata per offrire un punto di vista nuovo.

Air Ride è la modalità più vicina alle corse tradizionali, con piste nuove e tracciati storici provenienti dal predecessore su GameCube. Più si gioca, più ci si accorge di quanto la filosofia dell’automovimento, unita alle micro-meccaniche dei boost ottenuti dalle scie, dai nemici assorbiti, dagli atterraggi perfetti o dalle abilità rubate, costruisca un sistema che ricompensa il giocatore in modi impensabili all’inizio.

Ed è proprio giocando che tutto prende forma: prima stai cercando di non sbattere, poi inizi a capire le curve, poi inizi a prevedere le situazioni, e infine ti sorprendi di quanto ti stai divertendo.

Kirby Air Riders Recensione Minigioco

Top Ride offre un approccio simile, ma trasferito nella visuale dall’alto. Più immediata, più affollata, spesso più leggibile grazie alla verticalità ridotta, questa modalità riesce comunque a mantenere quella cura del dettaglio che attraversa l’intero gioco.

Anche solo vedere il proprio Rider presentato dall’alto nella schermata di selezione è una piccola attenzione estetica che racconta molto del tipo di progetto su cui ci troviamo.

City Trials, invece, è probabilmente la modalità più interessante per chi ama il multiplayer e le dinamiche emergenti. Si svolge sull’isola fluttuante di Skyah e si divide in due fasi: una fase di esplorazione e raccolta stat di cinque minuti e una sfida finale che cambia a ogni partita.

In quel lasso di tempo può succedere di tutto: eventi casuali, miniboss, giocatori che si rubano statistiche, trappole, scoperte di pezzi di veicoli leggendari, piogge di oggetti improbabili. E alla fine, qualunque prova il gioco scelga per la fase conclusiva, tutto dipende da ciò che hai raccolto, costruito e guadagnato.

Planare più a lungo degli altri, vincere una gara secca, raccogliere più cibo possibile, colpire più pulsanti a tempo, atterrare su tabelloni pieni di punteggi: ogni sfida richiama una statistica diversa e ogni partita si trasforma in un racconto unico.

Ed è qui che Kirby Air Riders mostra la sua anima più profonda.

L’eredità di Sakurai e l’amore per Kirby

Ciò che rende speciale Kirby Air Riders, al di là delle modalità, dei tracciati, della tecnica o del suo ritmo fuori dagli schemi, è la cura. Una cura che non è solo tecnica ma emotiva, quasi affettiva. È il modo in cui Sakurai si avvicina a Kirby, un personaggio che ha creato e che oggi vive anche senza di lui, ma verso il quale continua a provare un legame quasi paterno.

Questo gioco è una lettera d’amore, una dichiarazione sincera che racconta quanto l’autore sia ancora profondamente legato a una visione di Kirby che non si limita alla sua morbidezza estetica ma che abbraccia il suo potenziale creativo.

Road Trip, non a caso, è la parte che più mi ha colpito proprio perché mostra la volontà di dare dignità a una modalità che, in un titolo di corse tradizionale, sarebbe stata un semplice extra. Qui è una parte fondamentale di un progetto più grande, un mattone senza il quale l’intera struttura perderebbe equilibrio.

Kirby Air Riders è un gioco che nasconde tantissimo sotto superfici apparentemente semplici. È un’opera che chiede di essere letta con attenzione, ascoltata, capita nei suoi piccoli gesti e nei suoi ritmi inusuali. E quando si riesce a sintonizzarsi su quella frequenza, tutto cambia.

Ci sono giochi che si presentano in modo semplice e diventano complessi giocandoli. Kirby Air Riders fa l’opposto: si presenta caotico, respingente, quasi indecifrabile, ma poi si rivela uno dei titoli più coerenti e intelligenti della sua generazione.

Kirby Air Riders Recensione Prateria

È un gioco che non vuole piacere a tutti e non chiede il consenso universale; anzi, sembra fatto apposta per selezionare il suo pubblico, per parlare soltanto a chi ha la pazienza di lasciarsi guidare.

Non è un’opera che concede scorciatoie. Non lo fa nei controlli, non lo fa nella struttura, non lo fa nel ritmo con cui introduce idee e varianti. Ma proprio per questo, chi riesce a entrare nel suo linguaggio scopre una delle esperienze più affascinanti dedicate a Kirby, un titolo che diventa quasi un dialogo tra giocatore e autore.

E in quel dialogo c’è Sakurai: un autore che non ha mai avuto paura di sperimentare, di rischiare, di proporre sistemi che vanno contro ciò che il pubblico considera intuitivo. Kirby Air Riders è forse una delle sue creazioni più pure, più sincere, più personali, perché unisce la morbidezza di Kirby alla complessità di un gameplay costruito con una precisione fuori scala.

Sarà capito da pochi, questo è certo. Ma quei pochi lo porteranno con sé a lungo, perché qui non c’è una corsa, né un minigioco, né un party game mascherato: c’è un’opera che decide chi vuole ascoltarla, e una volta scelti i suoi giocatori, li conquista senza mai lasciarli andare.

E forse sta proprio qui il suo valore più grande: i giochi che non cercano tutti, a volte riescono a trovare davvero qualcuno.

L'articolo Kirby Air Riders Recensione proviene da GameSource.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News