Incontro in Confagricoltura tra Giansanti e Roberta Metsola
Roma, 4 nov. (askanews) – Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha ricevuto oggi a Palazzo della Valle la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, in visita a Roma. Sul tavolo tematiche di fondamentale attualità come la PAC, il commercio internazionale e i dossier agricoli in discussione all’Europarlamento. All’incontro era presente anche il direttore generale della Confederazione, Roberto Caponi.
Confagricoltura ha ribadito la propria contrarietà rispetto alla proposta di Pac post 2027 e di Quadro finanziario pluriennale europeo. Nella prossima plenaria di novembre il Parlamento dovrebbe discutere del budget e di una possibile mozione per votare contro la proposta della Commissione se questa non rivedrà la struttura in primis dei fondi settoriali. E ha auspicato che i gruppi politici restino coerenti con le posizioni espresse nella recente mobilitazione del 21 ottobre scorso a Strasburgo, guidata dal Copa-Cogeca.
Sul fronte del commercio internazionale le preoccupazioni del mondo agricolo si concentrano anche sull’accordo con i Paesi del Mercosur. Confagricoltura ritiene che il nodo principale sia rappresentato dalla mancanza di reciprocità tra le regole di produzione dei Paesi Ue e quelle seguite dai Paesi del Mercosur. “Il meccanismo di salvaguardia proposto nelle scorse settimane dalla Commissione – ha ribadito Giansanti – non sarà sicuramente in grado di proteggere le nostre produzioni”. Preoccupazioni sono state espresse anche in merito al trattato con l’Australia, in particolare per gli effetti sui comparti delle carni bovine e ovine, zucchero e riso.
Sulla recente revisione dell’Articolo 29 del trattato tra Unione Europea e Ucraina (DCFTA) il rischio è di un aumento vertiginoso delle quote tariffarie per prodotti chiave per il nostro settore primario. In particolare, per lo zucchero (+398%), miele (+483%), uova (+200%) e pollame (+33%), e cereali (+54%). Cifre che rischiano di deprimere i prezzi e la competitività dei nostri agricoltori che sostengono costi di produzione superiori, dovuti al rispetto delle rigorose normative europee. La clausola di salvaguardia introdotta è considerata inefficace, perché non automatica e priva di criteri chiari di attivazione; sarebbe opportuno un monitoraggio automatico delle importazioni e soglie oggettive per l’attivazione immediata delle misure di protezione. Anche perché l’allineamento degli standard produttivi ucraini su benessere animale e fitosanitari è rinviato al 2028, creando concorrenza sleale per anni, ha sottolineato Confagricoltura.
Riguardo al Regolamento Deforestazione (Eudr), Confagricoltura ha chiesto alla presidente dell’Europarlamento che la recente proposta della Commissione di posticipare l’entrata in vigore del nuovo regolamento al 30 dicembre 2026 venga applicata non solo le piccole e medie imprese ma a tutte, a prescindere dalle dimensioni. Riguardo ai contenuti, la Confederazione ha anche chiesto l’introduzione di una quarta categoria di Paesi, quella “a rischio insignificante”, per permettere al settore agroforestale di prepararsi all’arrivo dei nuovi oneri autorizzatori e finanziari previsti.
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