Iran. Il fallimento di Usa e Israele: macchine al lavoro per il sito di Fordow

di Giuseppe Gagliano –
Fordow bombe americane e l’illusione della vittoria l’Iran riprende a scavare sotto i crateri
Le immagini satellitari raccontano sempre più di mille comunicati ufficiali e proclami roboanti. Le ultime immagini diffuse da Maxar Technologies mostrano quello che gli strateghi americani forse non volevano vedere: escavatori in movimento personale al lavoro e attività febbrili sul sito nucleare iraniano di Fordow, colpito il 22 giugno dai bombardieri B-2 statunitensi.
Dove solo pochi giorni fa si aprivano crateri e macerie oggi già si scava e si ripara. Le bombe Massive Ordnance Penetrator (MOP), sganciate dagli USA, erano state presentate come la risposta definitiva alle ambizioni atomiche di Teheran. Eppure secondo il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica AIEA, Rafael Grossi, quegli attacchi non hanno distrutto il cuore del programma nucleare iraniano. Il rischio è che lo abbiano solo rallentato.
Non è la prima volta che Washington e Teheran giocano a rincorrersi su questo terreno. Vent’anni di diplomazia sanzioni sabotaggi e operazioni segrete non sono riusciti a fermare l’Iran, come neppure i bombardamenti israeliani interrotti per l’inaspettata e distruttiva risposta tecnologica di Teheran.
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