La Pac semplificata non convince le associazioni agricole

Novembre 12, 2025 - 02:30
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La Pac semplificata non convince le associazioni agricole

È la settimana decisiva per il futuro della politica agricola europea, ieri era atteso l’incontro tra la presidente della Commissione von der Leyen e il Consiglio europeo. Ne è scaturito un accordo, che dovrà essere formalizzato dalle due istituzioni, che prevede meno controlli, taglio dei costi amministrativi, flessibilità sui requisiti ambientali: secondo le stime dell’esecutivo Ue, gli agricoltori dei 27 Paesi membri potranno risparmiare 1,6 miliardi di euro all’anno.

«Oggi abbiamo compiuto un grande passo avanti per mantenere la nostra promessa di semplificare le norme agricole dell’Ue», ha commentato Marie Bjerre. «Una delle priorità della presidenza danese – ha aggiunto – è stata quella di ridurre il lavoro extra e eliminare le norme inutili per gli agricoltori e gli Stati membri».

La struttura del piano non cambia di molto rispetto alla proposta della Commissione, tra le novità, oltre appunto allo snellimento degli oneri amministrativi, c’è il principio dell’unicità dei controlli, in base al quale gli agricoltori non dovrebbero essere sottoposti a più di un controllo ufficiale in loco in un dato anno. Semplificazioni previste anche per gli agricoltori certificati come biologici. Via libera anche agli Stati membri per erogare pagamenti di emergenza in caso di calamità naturali. Ma il giudizio delle associazioni degli agricoltori italiane non è cambiato. Da sempre, a non convincere per nulla Cia è l’idea del Piano di partenariato in cui confluirebbero i fondi della politica di coesione, ma anche quelli della Pac, della politica sociale, per la migrazione e la sicurezza interna. «Così si frammentano le politiche nazionali e si crea disparità tra Stati -dicono alla Cia- senza parlare delle ricadute sulla ripartizione delle risorse che mette in competizioni comparti strategici se alleati. Un danno che, ancora una volta, chiama alla mobilitazione perché ricade sul reddito degli agricoltori, sulle aree rurali; più in generale sulla tenuta del mercato unico». Sulla stessa linea Coldiretti che con un post su X così commenta l’accordo: «Von der Leyen è fuori strada. È inaccettabile il taglio di oltre il 20% della Pac, così come non è assolutamente un buon passo in avanti la proposta di modifica di queste ore. Con la rinazionalizzazione dei fondi della Pac – si legge nel post - si decreta la fine della prima e più importante politica dell'Europa. Il Parlamento Ue respinga la proposta o sarà stato solo tanto rumore per nulla».

La battaglia ora si sposta al Parlamento Ue che dovrà discutere la proposta e votarla dopo che già nei giorni scorsi vari gruppi, anche della stessa maggioranza Ursula, avevamo manifestato perplessità se non addirittura il voto contrario. Nella nuova Pac, dicono gli oppositori, alla fine dei conti ci sono 81 miliardi in meno a disposizione.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia