La storia del Tower Bridge: l’iconico simbolo di Londra

Novembre 4, 2025 - 12:00
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La storia del Tower Bridge: l’iconico simbolo di Londra

Pochi monumenti raccontano l’identità di Londra come il Tower Bridge. Con le sue torri neogotiche e le bascule che ancora oggi si aprono sopra il Tamigi, questo ponte è diventato non solo una meraviglia d’ingegneria vittoriana, ma anche una metafora visiva della città stessa: un luogo dove tradizione e modernità si incontrano, dove la bellezza architettonica si unisce alla funzionalità. Costruito tra il 1886 e il 1894, il Tower Bridge nacque da una sfida urbanistica e tecnica senza precedenti: come permettere alle navi di attraversare il fiume senza interrompere il crescente traffico su strada. La risposta fu un capolavoro di ingegno e armonia, destinato a diventare un simbolo globale.

Le origini di un progetto visionario

Negli ultimi decenni dell’Ottocento, Londra era una città in piena espansione. La rivoluzione industriale aveva trasformato radicalmente l’economia e la geografia urbana, e la popolazione cresceva a un ritmo impressionante. Il Tamigi, arteria vitale del commercio londinese, era costantemente solcato da navi mercantili e chiatte che trasportavano carbone, legname, tessuti e generi alimentari. La necessità di un nuovo ponte a est della città era diventata urgente: tra London Bridge e i Docklands non esisteva alcun attraversamento permanente, e le distanze tra le due sponde rallentavano lo sviluppo dell’area orientale.

Foto d’epoca del cantiere del Tower Bridge nel 1892, strutture provvisorie in acciaio e torri in costruzione sopra il Tamigi.
Il Tower Bridge prende forma: immagini del cantiere del 1892 tra ponteggi metallici, chiatte e torri in elevazione.

Nel 1876, la Corporation of London istituì la “Special Bridge or Subway Committee”, incaricata di trovare una soluzione. L’idea di un tunnel fluviale fu inizialmente valutata, ma scartata per motivi tecnici e di costi. Si decise quindi per un ponte, ma con una condizione essenziale: doveva consentire il passaggio delle navi verso i moli della “Pool of London”. Dopo quasi dieci anni di dibattiti e oltre cinquanta proposte, nel 1884 il progetto definitivo fu affidato all’architetto Sir Horace Jones, allora City Architect, e all’ingegnere Sir John Wolfe Barry, figlio del celebre Charles Barry, autore del Parlamento di Westminster.

Jones immaginò una struttura grandiosa che combinasse la solidità dell’ingegneria moderna con l’eleganza del gotico inglese, stile scelto per armonizzarsi con la vicina Tower of London. L’idea piacque ai londinesi e al Parlamento, che nel 1885 approvò l’atto ufficiale di costruzione. Il Tower Bridge non sarebbe stato solo un’opera funzionale, ma anche un simbolo estetico della potenza e dell’ingegno britannico.

Otto anni di lavoro: un cantiere sull’acqua

La costruzione del Tower Bridge iniziò ufficialmente il 22 aprile 1886, con una cerimonia solenne alla presenza del Principe di Galles. Per quasi otto anni, centinaia di operai lavorarono giorno e notte lungo le rive del Tamigi, in condizioni spesso pericolose. Si stima che più di 430 uomini fossero impiegati quotidianamente nel cantiere, con turni massacranti e temperature rigide d’inverno.

L’opera richiese una quantità di materiali senza precedenti: furono utilizzate oltre 11.000 tonnellate d’acciaio, ricoperte da blocchi di granito della Cornovaglia e pietra di Portland per resistere alle intemperie e conferire al ponte un aspetto monumentale. Le fondamenta delle due torri vennero affondate per oltre 30 metri nel letto del fiume, un’impresa ingegneristica che all’epoca destò grande ammirazione.

Scorcio in bianco e nero del Tower Bridge negli anni Cinquanta, carreggiata quasi deserta tra nebbia londinese e archi in pietra.
Tower Bridge negli anni ’50: la suggestione della Londra avvolta nella nebbia e la potenza degli archi neogotici.

Dal punto di vista tecnico, il Tower Bridge rappresentò una rivoluzione. Non si trattava di un semplice ponte fisso, ma di una struttura levatoia a doppia bascula, capace di aprirsi in pochi minuti per permettere il passaggio delle navi. Il meccanismo originale era alimentato da motori a vapore che spingevano acqua in grandi accumulatori idraulici, i quali a loro volta azionavano pistoni e pompe. Quando le bascule si sollevavano, l’intera struttura si trasformava in un elegante sipario meccanico sul Tamigi.

Nel 1894, dopo otto anni di lavori e una spesa complessiva di oltre 1,1 milioni di sterline – una cifra enorme per l’epoca – il ponte fu finalmente completato. L’inaugurazione avvenne il 30 giugno 1894, alla presenza del Principe di Galles (il futuro Edoardo VII) e della Principessa Alexandra, con un evento che attirò migliaia di cittadini e giornalisti da tutto il mondo. L’orgoglio nazionale era palpabile: Londra aveva il suo ponte del futuro.

Il meccanismo a vapore e le innovazioni ingegneristiche

Il cuore del Tower Bridge, più che nella sua maestosità architettonica, risiedeva nel suo ingranaggio interno. Il sistema di sollevamento a vapore, concepito da Sir John Wolfe Barry, era un esempio straordinario dell’ingegneria vittoriana, tanto da suscitare l’interesse di tecnici e scienziati di tutto il mondo. Le due enormi bascule — ciascuna lunga 30 metri e pesante oltre mille tonnellate — potevano aprirsi fino a un angolo di 83 gradi per permettere il passaggio delle imbarcazioni. Il tutto avveniva grazie a un complesso sistema di pompe idrauliche, serbatoi e pistoni, alimentato originariamente da motori a vapore che muovevano un fluido ad alta pressione contenuto in accumulatori da 700 tonnellate di forza.

Il ponte era una macchina vivente: in pochi minuti, e con una precisione quasi perfetta, l’imponente struttura metallica si alzava come una creatura meccanica per poi tornare silenziosamente in posizione. Le manovre venivano coordinate da un equipaggio di operatori specializzati, in costante comunicazione con i marinai sul fiume. All’epoca, la priorità era garantire che il traffico fluviale non subisse ritardi: per legge, le navi avevano diritto di precedenza, e il ponte doveva aprirsi a richiesta. Ancora oggi, più di un secolo dopo, questa regola rimane valida, e le aperture vengono prenotate con anticipo dalle imbarcazioni che attraversano la Pool of London.

Disegno tecnico storico del Tower Bridge con misure dei campate, quote delle passerelle e dati di profondità del Tamigi.
La sezione tecnica del Tower Bridge: progetto vittoriano tra ponte sospeso e bascule, con misure e quote originali.

Il meccanismo originale a vapore rimase in funzione fino agli anni Settanta, quando venne sostituito da un sistema elettro-idraulico più efficiente e meno ingombrante. Tuttavia, i motori e gli accumulatori originali sono stati restaurati e fanno oggi parte della mostra permanente visitabile all’interno del Tower Bridge Engine Rooms, un percorso che consente ai visitatori di ammirare da vicino il funzionamento delle macchine e le grandi turbine vittoriane. Le informazioni tecniche e le visite guidate sono consultabili sul sito ufficiale del Tower Bridge, gestito dalla City of London Corporation.

L’aspetto più affascinante è che, nonostante le modernizzazioni, l’essenza dell’opera è rimasta invariata. Le torri continuano a ospitare i meccanismi di sollevamento, le passerelle pedonali a 42 metri d’altezza restano aperte ai turisti, e l’estetica neogotica immaginata da Horace Jones continua a fondere perfettamente l’anima medievale con quella industriale della città. In questo senso, il Tower Bridge è più di un’infrastruttura: è una fusione di arte e ingegneria, dove la bellezza è funzionale, e la funzione diventa spettacolo.

Dal simbolo industriale al mito urbano

Sin dalla sua inaugurazione nel 1894, il Tower Bridge divenne un emblema della modernità britannica. Per la stampa internazionale dell’epoca rappresentava la dimostrazione concreta della potenza tecnologica di Londra, capitale di un impero che si estendeva su cinque continenti. Tuttavia, la sua immagine andò ben oltre la dimensione politica: il ponte conquistò il cuore dei londinesi e dei visitatori come una sorta di “porta” simbolica tra la Londra storica e quella industriale.

Nei primi decenni del Novecento, il Tower Bridge fu testimone di eventi epocali. Durante la Prima guerra mondiale le aperture diminuirono drasticamente a causa del calo del traffico fluviale e dei controlli militari. Nel dopoguerra tornò a essere un punto nevralgico del trasporto urbano e, nel 1952, entrò nella cronaca per un episodio tanto curioso quanto rischioso: un autobus della linea 78, trovandosi sul ponte mentre le bascule iniziavano ad alzarsi, compì un salto di alcuni metri da una metà all’altra, evitando per pochi secondi di precipitare nel fiume. L’autista ricevette un encomio per il sangue freddo dimostrato, e l’episodio divenne leggenda popolare.

Sala macchine del Tower Bridge con motori a vapore e volani restaurati, parte dell’esposizione nelle Engine Rooms visitabili.
Le Engine Rooms del Tower Bridge: i motori a vapore che sollevavano le bascule, oggi restaurati e visitabili.

Negli anni Sessanta e Settanta il ponte subì un progressivo declino estetico, offuscato dal traffico crescente e dallo smog industriale. Fu solo con il restauro del 1982 — in occasione della riapertura delle passerelle pedonali — che il Tower Bridge tornò al suo splendore originale. L’inaugurazione della Tower Bridge Exhibition segnò l’inizio di una nuova epoca: da infrastruttura funzionale, il ponte si trasformò anche in attrazione turistica e spazio museale. Oggi accoglie milioni di visitatori ogni anno e offre uno dei panorami più suggestivi della città, con passerelle panoramiche dotate di pavimentazioni in vetro che permettono di osservare il traffico fluviale sottostante.

Nel 2016, per celebrare il suo 122º anniversario, la City of London Corporation ha introdotto un programma di illuminazione a LED a basso consumo, che consente di variare i colori del ponte in occasione di eventi nazionali o ricorrenze internazionali. Durante i Giochi Olimpici del 2012, i cinque anelli olimpici sospesi tra le torri divennero un’immagine iconica trasmessa in tutto il mondo. Ancora oggi, il Tower Bridge rimane uno dei monumenti più fotografati d’Europa, simbolo di un equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione, tra passato e futuro.

Restauri, curiosità e vita del ponte oggi

L’importanza storica del Tower Bridge non si misura solo nella sua architettura o nel numero di turisti che lo visitano ogni anno, ma anche nella sua continua vitalità. A differenza di molte opere ottocentesche, il ponte è ancora pienamente operativo e viene sollevato circa 800 volte l’anno, secondo i dati forniti dal Tower Bridge Management Office. Ogni apertura è un evento in sé: i turisti si affollano lungo le rive del Tamigi per osservare le due enormi bascule alzarsi lentamente e lasciare passare yacht, navi storiche o imbarcazioni cerimoniali.

La sua struttura complessa richiede una manutenzione costante. Le torri vengono ispezionate periodicamente e il sistema idraulico è sottoposto a controlli settimanali. Durante il restauro del 2008-2010, il ponte è stato completamente riverniciato con una combinazione di blu, bianco e rosso, colori scelti per celebrare la monarchia britannica. Nel 2020, un nuovo progetto di manutenzione ha coinvolto anche la sostituzione di componenti idraulici interni e l’aggiornamento del sistema di controllo digitale.

Veduta aerea del Tower Bridge sul Tamigi con traffico fluviale e quartieri circostanti, evidenza delle passerelle e delle torri.
Tower Bridge dall’alto: la posizione strategica sul Tamigi tra City e Southwark e il continuo via vai di imbarcazioni.

Oltre al suo valore tecnico, il Tower Bridge continua a essere protagonista nella cultura popolare. Compare in decine di film e serie TV, tra cui Sherlock Holmes di Guy Ritchie, The Mummy Returns e Spider-Man: Far From Home. È spesso usato come simbolo della capitale britannica nei loghi, nelle copertine musicali e nelle campagne pubblicitarie. Persino gli eventi sportivi e le celebrazioni nazionali lo utilizzano come sfondo scenografico: dal London Marathon alle parate del Thames Festival.

Curiosamente, il Tower Bridge viene spesso confuso dai turisti con il London Bridge, situato più a ovest. La differenza è sostanziale: mentre il London Bridge è un ponte moderno e funzionale, il Tower Bridge è un’opera d’arte architettonica e un monumento storico, tanto da essere classificato come Grade I Listed Building, cioè bene di eccezionale interesse nazionale protetto dal Historic England.

Un’altra curiosità riguarda le passerelle superiori: originariamente aperte per permettere ai pedoni di attraversare anche durante l’apertura delle bascule, vennero chiuse nel 1910 poiché frequentate da malintenzionati e mendicanti. Riaprirono solo settant’anni dopo, trasformandosi in galleria espositiva e terrazza panoramica. Da lassù, la vista sul Tamigi è tra le più spettacolari di Londra, con scorci che abbracciano la Torre di Londra, il City Hall e lo Shard.

Il Tower Bridge oggi: simbolo di continuità e innovazione

Più di centotrent’anni dopo la sua inaugurazione, il Tower Bridge continua a rappresentare la capacità di Londra di reinventarsi senza perdere la propria identità. Ogni dettaglio, dalle torri ornate alle luci che riflettono sul Tamigi, racconta la storia di una città che ha saputo fondere progresso e memoria. Nonostante sia stato costruito in epoca vittoriana, il ponte incarna valori che oggi appaiono più moderni che mai: l’armonia tra estetica e funzionalità, il rispetto per la tradizione e la costante apertura al futuro.

Il suo profilo, sospeso tra la maestà medievale della Tower of London e la modernità dello Shard, rappresenta visivamente la continuità di una capitale che non ha mai smesso di evolversi. Per gli abitanti di Londra è un punto di riferimento affettivo e quotidiano; per i visitatori, un’icona indelebile. Ogni turista che attraversa il ponte o lo fotografa da Butler’s Wharf partecipa, in un certo senso, a una lunga storia di meraviglia e orgoglio.

Il Tower Bridge rimane dunque non solo un capolavoro d’ingegneria, ma anche un monumento alla visione umana. È il ponte tra due rive, ma anche tra due epoche: quella dell’acciaio e del vapore e quella della luce e del vetro. Ed è forse questa sua duplicità — solido e leggero, antico e moderno, funzionale e poetico — a renderlo eterno.

Domande e curiosità sul Tower Bridge

Quante volte si apre il Tower Bridge in un anno?
Oggi il ponte si apre circa 800 volte all’anno, molto meno rispetto alle migliaia di aperture dei suoi primi decenni. Tuttavia, ogni volta che le bascule si sollevano, la scena rimane uno spettacolo ipnotico. Le aperture vengono programmate e comunicate pubblicamente, e in alcuni casi è possibile assistervi direttamente dalle rive o dalle passerelle superiori, consultando gli orari sul sito ufficiale del Tower Bridge.

È ancora possibile vedere il meccanismo originale a vapore?
Sì, e rappresenta uno dei punti più affascinanti della visita. Nelle Engine Rooms — le sale motori situate sotto la torre sud — si trovano i giganteschi motori a vapore restaurati, le pompe e gli accumulatori che alimentavano le bascule fino agli anni Settanta. Le macchine sono ancora perfettamente funzionanti e vengono azionate per dimostrazioni didattiche. La visita offre un’immersione diretta nella tecnologia vittoriana e nella storia industriale di Londra.

Il Tower Bridge è mai stato danneggiato o minacciato?
Durante la Seconda guerra mondiale, il ponte subì alcuni danni minori a causa dei bombardamenti, ma rimase sempre operativo. Negli anni successivi, l’usura e l’aumento del traffico imposero più interventi di manutenzione, ma la struttura originale non fu mai sostituita. Il Tower Bridge continua a essere considerato uno dei ponti più solidi e sicuri della capitale.

Perché è spesso confuso con il London Bridge?
La confusione nasce perché il London Bridge è storicamente “il” ponte di Londra, ma dal punto di vista estetico è molto più sobrio. Il Tower Bridge, invece, con le sue torri neogotiche, è quello che appare in quasi tutte le immagini turistiche della città. È il più iconico, e per questo è diventato simbolo visivo della capitale in tutto il mondo.

Quanto costa visitare il Tower Bridge?
L’ingresso alle torri e alle passerelle panoramiche costa circa 13 sterline per gli adulti, con riduzioni per studenti e bambini. La visita comprende la mostra storica, il percorso delle Engine Rooms e la possibilità di camminare sul pavimento di vetro sospeso a 42 metri d’altezza. È possibile acquistare i biglietti online attraverso il portale ufficiale del Tower Bridge Exhibition.


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