Legambiente Toscana alza il sipario sul X Forum economia circolare: ecco come partecipare

Sarà Montemurlo a ospitare la nuova edizione del Forum economia circolare di Legambiente Toscana, arrivato quest’anno al decimo appuntamento: una location tutt’altro che casuale, dato che siamo nel cuore del distretto tessile, con una concentrazione di superfici destinate a imprese di settore più alta anche rispetto a Prato.
I lavori si svolgeranno dalle 9.30 alle 16.30 di venerdì 5 dicembre, nella Sala Banti di piazza della Libertà 3, con la media partnership di greenreport. Non ci saranno dirette streaming ma l’opportunità di partecipare gratuitamente è aperta a tutti, previa registrazione (entro le 12 di giovedì 4 dicembre) al seguente link: https://tinyurl.com/5d9wzdyt.
Sarà l’occasione per ripatire dall’orizzonte dell’ultimo Forum regionale, quello all’alba del nuovo Piano toscano per l’economia circolare (Prec), poi approvato nel gennaio di quest’anno. Adesso la sfida è quello di metterlo a terra, pur nelle more dei tre Piani d’ambito ancora da scrivere per la localizzazione degli impianti: le sindromi Nimby (non nel mio giardino) e Nimto (non nel mio mandato elettorale) restano ancora da superare, soprattutto per gli impianti di recupero per le frazioni secche non riciclabili meccanicamente – ad esempio ossicombustori o impianti riciclo chimico, dato che il Piano regionale non prevede nuovi termovalorizzatori, socialmente invisi.
È utile ricordare che il Prec si concentra prevalentemente sulla gestione dei rifiuti urbani – gli speciali sono il quintuplo ma, come noto, per legge ricadono all’interno delle dinamiche di mercato –, ma puntando comunque a “la “teorica” autosufficienza regionale di trattamento dei rifiuti, ovverosia il conseguimento di condizioni che consentano il rispetto del principio di prossimità, annullando pertanto le quote di rifiuto esportato” per quanto riguarda gli speciali, oltre a perseguire il criterio di “tendenziale autosufficienza a livello di Ato per la gestione dei rifiuti urbani”.
La sfida è enorme, dato che la Toscana genera annualmente 2,1 mln t di rifiuti urbani e 10,4 mln t di rifiuti speciali. Per gli urbani abbiamo raccolta differenziata al 66,6%, riciclo effettivo al 50,8% e discarica al 30,5%, da abbattere a un massimo del 10% entro il 2035 per rispettare i target Ue: per farlo, è evidente, servono impianti alternativi alle discariche, soluzioni ancora necessarie ma in ottica residuale. Problemi che affliggono anche i rifiuti speciali, dato che l’export è in crescita, il riciclo sotto la media italiana e il recupero energetico praticamente nullo.
Per colmare questi gap, la Toscana è chiamata a ripartire dai propri punti di forza. Non a caso il primo panel del Forum – dopo i saluti del sindaco Calamai e del neo assessore regionale all’Ambiente, David Barontini, alla sua prima uscita pubblica nel ruolo – è tutto dedicato alle best practice toscane: protagonisti saranno i tre gestori dell’igiene urbana attivi sul territorio regionale, ovvero Plures Alia (rappresentato dal vicepresidente, Nicola Ciolini), Sei Toscana (Alessandro Fabbrini, presidente) e Retiambiente (Daniele Fortini, presidente).
Dato che la raccolta differenziata è utile quando finalizzata a uno scopo, ovvero il successivo riciclo di materia, il secondo panel è incentrato invece sul macrotema “riciclare si può: il principio di prossimità” per portare avanti un modello di economia circolare il più possibile a km zero. E gli esempi a portata di mano, in Toscana, sono molteplici. Per inquadrare il dato di fondo Francesca Sbragia, presidente dell’Agenzia regionale recupero risorse (Arrr) aprirà i lavori con gli ultimi dati certificati in merito alla raccolta dei rifiuti urbani. Alessia Scappini in qualità di ad di Revet, il principale hub del riciclo dell’Italia centro meridionale, analizzerà la prossimità nella gestione dei rifiuti plastici in Toscana che permette di risparmiare il 75% nelle emissioni di CO2 rispetto alla produzione di polimeri vergini; Tommaso De Luca, direttore Comunicazione di Lucart, offrirà un quadro sul riciclo nel distretto cartario lucchese; Stefano Masci, direttore operativo di Vetro Revet, spiegherà come il 96,5% di tutto il vetro raccolto in modo differenziato in Toscana diventa nuovo prodotto; Raffaello De Salvo, presidente Corertex, porterà l’esempio del giovane Consorzio pratese per il riuso e riciclo nel comparto tessile, dando nuove prospettive a una tradizione secolare del territorio; attraverso il progetto europeo Solstice, Letizia Benigni (Comune di Prato) e Gregory Eve (ad greenApes) proporranno soluzioni sistemiche replicabili per la diffusione territoriale dell’economia circolare nel tessile; Claudia Morea del dipartimento di Architettura (Dida) dell’Ateneo fiorentino partirà invece a monte del problema rifiuti tessili, ovvero come utilizzare l’eco-design per una moda davvero circolare; Claudio Vanni, responsabile Relazioni esterne di UnicoopFi, porterà infine al tavolo del dibattito esempi concreti di economia circolare da poter toccare con mano ogni giorno tra i banchi della grande distribuzione organizzata.
Nel pomeriggio, a chiudere la kermesse, ci sarà un terzo panel dedicato alla criminalità ambientale insieme agli antidoti per le ecomafie. Un piccolo spoiler: inasprire le pene con maggiore repressione di per sé non basta, come mostra l’esperienza degli ultimi lustri. Occorre al contempo semplificare e rendere meno interpretabile la normativa ambientale, per permettere agli imprenditori onesti di fare il proprio lavoro con scrupolosità: è nelle acque torbide dell’incertezza, che hanno gioco facile i pescecani.
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