Lei non perde peso dopo la gravidanza, il marito la uccide e fa a pezzi il suo corpo

June Bunyan, 37 anni, era originaria dell’Isola di Arran in Scozia e aveva lasciato il Regno Unito per inseguire un obiettivo ambizioso: diventare avvocato difensore negli Stati Uniti. Con determinazione e impegno, aveva aperto a Los Angeles il proprio studio legale, il Renteria Paralegal Services, specializzato in diritto dell’immigrazione. Per lei si trattava di una nuova vita, fatta di speranza e di progetti concreti.
Tutto si è spezzato l’11 settembre, quando June è stata trovata morta nella sua abitazione, vittima di “gravi lesioni traumatiche al collo”. Il marito, Jonathan Anthony Renteria, 25 anni, è stato immediatamente arrestato e accusato di omicidio, oltre che di reati connessi a mutilazione e trattamento illecito di resti umani. La cauzione per la sua liberazione è stata fissata a circa 4 milioni di dollari.
Il femminicidio e i sospetti
Secondo le prime ricostruzioni, l’omicidio sarebbe scaturito da una lite coniugale. Jonathan si sarebbe lamentato del fatto che la moglie non fosse riuscita a perdere i chili accumulati durante la gravidanza. In risposta, June avrebbe detto: “Non ti farò mai più vedere tua figlia”, mentre preparava le valigie per andarsene.
A quel punto, l’uomo avrebbe ammesso di averla uccisa, afferrandola alle spalle e stringendole il collo. Le indagini hanno rivelato che la donna era stata vista viva per l’ultima volta il 4 settembre. Il giorno successivo, il marito è stato notato mentre lasciava l’abitazione di notte con il figlio e, poco dopo, mentre trasportava sacchi della spazzatura. Secondo gli investigatori, il bambino era stato affidato ai nonni, mentre i resti della madre sarebbero stati smembrati.
Le testimonianze e l’addio
Il quadro di violenza domestica è stato confermato dai vicini. Arielle Miller, che viveva nello stesso edificio, ha raccontato: “Non voleva che parlasse con certe persone. Era verbalmente pesante, e commentava continuamente il suo corpo e il suo peso”. Poi ha aggiunto: “Il modo in cui è morta, la sofferenza che deve aver provato, la paura, la violenza, il dolore… tutto questo mi tiene sveglia la notte”.
La famiglia di June è ora impegnata a riportarne la salma in Scozia. La sua migliore amica, Vicky Tulika, ha espresso il dolore per la perdita: “È con un dolore inimmaginabile che annunciamo la sua morte”. Ha poi ricordato June come una donna dalla risata contagiosa, personalità vivace e cuore compassionevole. Laureata in giurisprudenza alla Robert Gordon University di Aberdeen, Bunyan aveva dimostrato forza e coraggio in ogni sfida. “Ha lavorato instancabilmente per costruirsi un futuro migliore”, ha concluso l’amica.
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