Il Mediterraneo si surriscalda a velocità doppia rispetto alla media globale, in arrivo temporali più violenti

Negli ultimi decenni, il Mar Mediterraneo si è riscaldato a un ritmo quasi doppio rispetto alla media globale. Secondo i dati del programma Copernicus:
- La temperatura superficiale del Mediterraneo (SST) è aumentata di circa +1.4 °C dal periodo preindustriale (fine ‘800),
- Negli anni più recenti (2022–2024), in estate sono state registrate anomalie fino a +5 °C rispetto alla media 1991–2010 in alcune aree (es. Mar Tirreno, Mar Ligure, Ionio).
Ma cosa significa avere un mare più caldo per il meteo? Un mare più caldo rilascia più vapore acqueo nell’atmosfera. La fisica ci spiega che per ogni +1°C di aumento della temperatura, l'atmosfera può contenere circa il +7% di umidità in più (Legge di Clausius-Clapeyron). Tuttavia, in condizioni molto umide e instabili – come quelle che si verificano spesso in estate o durante intrusioni di aria fredda – si osserva un aumento ancora maggiore, fino al +10-14% per grado, soprattutto nei primi 2 km dell'atmosfera (effetto "super Clausius-Clapeyron").
Questo significa che:
- Le nubi convettive (temporali) possono generare piogge più intense in meno tempo,
- Aumenta la frequenza di fenomeni estremi come grandinate violente.
Altro? Si, l’aria calda e stagnante, sotto un anticiclone persistente (come quello di questi giorni), può dar luogo a ondate di calore lunghe e intense, sempre più frequenti anche in Italia.
Il cambiamento climatico, riscaldando il mare e rendendo più persistenti le alte pressioni (che trattengono calore e umidità), amplifica questi meccanismi, rendendoli più probabili e intensi anche nel Mediterraneo, che è un hotspot climatico globale. Il cambiamento climatico agisce come amplificatore: più energia, più umidità, più fenomeni estremi.
Qual è la tua reazione?






