L’Organizzazione mondiale della sanità certifica l’eliminazione della rosolia in Giappone

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha certificato il 26 settembre l’eliminazione della rosolia in Giappone, come annunciato dal ministero della Salute, Lavoro e Welfare del Paese asiatico. La certificazione viene concessa quando in un Paese non si registrano casi di virus endemici per almeno tre anni; è la prima volta che il Giappone riceve questo riconoscimento.
La rosolia, causata dal virus rubella, può provocare la sindrome della rosolia congenita se contratta da donne fino circa alla ventesima settimana di gravidanza, con gravi rischi per il feto, tra cui cardiopatie congenite e deficit uditivi. I sintomi includono febbre, eruzione cutanea e linfonodi gonfi, anche se infezioni asintomatiche sono comuni. La vaccinazione resta il mezzo preventivo più efficace. Tra il 2018 e il 2019 un’epidemia di rosolia aveva colpito il Giappone, spingendo il ministero a lanciare un programma straordinario per il periodo 2019-2024. Uomini nati tra il 1962 e il 1979, mai vaccinati in precedenza e al centro dell’epidemia, hanno ricevuto test anticorpali e vaccinazioni gratuite se carenti di immunità, aumentando la copertura dal 81,1 per cento del 2018 all’89 per cento nel 2024. Dal 2021 non sono stati segnalati casi di rosolia endemica sul territorio giapponese.
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