Marocco: re Mohammed VI prepara una nuova agenda economica dopo le proteste giovanili

Ottobre 14, 2025 - 07:30
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Marocco: re Mohammed VI prepara una nuova agenda economica dopo le proteste giovanili

Il discorso pronunciato dal re Mohammed VI davanti al Parlamento, interpretato dall’economista Zakaria Firano come “una tabella di marcia per il progresso di domani”, arriva in un contesto politico e sociale delicato, segnato dalle proteste del movimento giovanile GenZ212 e dalle imminenti decisioni economiche del governo. Secondo quanto riferisce il quotidiano “Assabah”, il sovrano presiederà nei prossimi giorni un Consiglio dei ministri dedicato all’approvazione delle linee guida del bilancio statale 2026, che dovrebbe includere un aumento della spesa sanitaria, nuovi piani per l’occupazione e misure per ridurre le disuguaglianze territoriali – risposte dirette alle richieste provenienti dalla società civile e, in particolare, dai giovani.

Le proteste, esplose a fine settembre e guidate da attivisti della cosiddetta Generazione Z212 (sigla che richiama la “Generazione Z” e il prefisso telefonico internazionale del Marocco) hanno messo in luce il crescente malcontento verso la qualità dei servizi pubblici e la gestione delle risorse statali. Le manifestazioni, iniziate dopo la morte di otto donne incinte in un ospedale pubblico di Agadir, hanno rapidamente assunto una dimensione nazionale, con cortei a Rabat, Casablanca, Marrakech e Tangeri. I giovani attivisti, riuniti in una comunità digitale che conta oltre 150 mila iscritti su Discord, chiedono migliori servizi sanitari ed educativi, più trasparenza e responsabilità politica, e una revisione delle priorità di spesa pubblica, contestando l’investimento di fondi in grandi eventi come i Mondiali di calcio del 2030 o la Coppa d’Africa 2025.

In questo scenario, il discorso del re Mohammed VI ha assunto il valore di una risposta politica e morale alla crescente richiesta di cambiamento. L’economista Firano, docente all’Università di Rabat-Agdal, ha spiegato a “Le 360” che la visione del sovrano “si fonda su tre pilastri: responsabilità collettiva, giustizia sociale e giustizia territoriale”. Il monarca ha infatti sottolineato la necessità di un nuovo modello di sviluppo “dal basso”, partendo dalle aree rurali e montane più marginalizzate, e ha denunciato come “inaccettabile” il fatto che circa il 25 per cento della popolazione marocchina – pari a nove milioni di persone – viva in condizioni di precarietà su oltre il 30 per cento del territorio nazionale.

Secondo Firano, il re ha posto “il dito sulle vere lacune del sistema” e indicato una direzione chiara: una crescita fondata sull’equità e sulla partecipazione, che coinvolga istituzioni, imprese e cittadini. L’obiettivo è trasformare la responsabilità condivisa in motore del progresso economico e sociale. Gli analisti politici marocchini leggono la combinazione tra il discorso reale e la convocazione del Consiglio dei ministri come il segnale di un nuovo ciclo politico, nel quale il sovrano intende legare la riforma economica al consolidamento della coesione sociale. Il progetto di legge finanziaria per il 2026, secondo le anticipazioni, risponderà proprio ai tre assi evocati dal re: rafforzamento dei servizi pubblici, sostegno all’occupazione giovanile e riduzione delle disuguaglianze regionali.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia