Medico dello Spallanzani di Roma aggredito poco dopo il flash mob per Gaza

Ottobre 4, 2025 - 06:00
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Medico dello Spallanzani di Roma aggredito poco dopo il flash mob per Gaza

Un medico dell’ospedale Spallanzani di Roma è stato aggredito nella serata di giovedì 2 ottobre 2025 dopo essere andato via dal flash mob “Cento ospedali per Gaza”, che si è tenuto contemporaneamente in molte strutture sanitarie d’Italia. Andrea, che è anche un dirigente romano di Rifondazione comunista, è stato accerchiato da tre uomini mentre camminava verso il parcheggio per andare a prendere la macchina e tornare a casa. Il sanitario è stato aggredito a colpi di casco sul viso e gli è stata strappata la bandiera della Palestina. I suoi aggressori sono poi fuggiti. Sul posto è arrivata un’ambulanza, che lo ha portato ferito al vicino San Camillo. “La tac è negativa, sto bene – fa sapere il medico, tranquillizzando gli amici – restano la tristezza e la rabbia per quello che mi è successo”.

Medico aggredito durante il flash mob. La condannata della CGIL

“Ieri sera al termine del flash mob Cento ospedali per Gaza, un nostro collega medico dell’ospedale Spallanzani di Roma ha subito una grave aggressione. Esprimiamo la nostra più sentita vicinanza al collega e la più ferma condanna per l’atto vile e immotivato” è quanto dichiarato da una nota mezzo stampa dalla Funzione Pubblica CGIL di Roma Lazio. “Il collega, mentre si recava alla propria auto, è stato assalito e brutalmente aggredito da tre individui. Gli aggressori hanno divelto la bandiera della Palestina delle mani dell’operatore sanitario per poi colpirlo al volto con un casco. Non è ancora chiara la matrice di questo
atto vile e intimidatorio, ma non è difficile ricostruire un nesso causale tra la partecipazione all’iniziativa di solidarietà e denuncia da poco terminata e l’aggressione subita. Un attacco grave non solo contro un lavoratore, un sanitario che ogni giorno si dedica alla comunità, ma contro il diritto
all’espressione, al dissenso, alla libertà di manifestare e alla solidarietà internazionale”.

Il sindacato: “Vicini al medico aggredito”

“Quello che è successo ieri – continua la nota – non è tristemente un caso isolato, ma è piuttosto frutto di una campagna mediatica e politica di delegittimazione di tutte le iniziative che non vogliono far spegnare la luce sul genocidio in corso a Gaza e sull’ipocrisia del nostro Governo, come di molti altri governi europei e occidentali, pronto a tacciare gli attivisti e le attiviste della Global Sumud Flotilla di irresponsabilità, di disinteresse per i civili che soffrono nella Striscia o di voler minare l’azione del Governo o i tentativi di pace, ma non così coraggioso nell’intraprendere azioni concrete per sanzionare il Governo israeliano e porre fine al massacro. Come FP Cgil ripudiamo fermamente ogni forma di violenza verbale o fisica e riaffermiamo il nostro impegno quotidiano per una società fondata sul rispetto, sul dialogo e sulla pace. Siamo vicino al lavoratore aggredito, così come a tutti i colleghi e le colleghe che ogni giorno, anche attraverso prese di posizione pubbliche e gesti simbolici, si schierano dalla parte della vita, della cura e del diritto”. “La luce che abbiamo acceso per Gaza davanti a decine di strutture sanitarie in tutta la regione non si spenge, non la faremo spegnere”, conclude Fp Cgil.

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