Merab Dvalishvili promette di picchiare a sangue Umar

Redazione

Agosto 30, 2025 - 15:00

Fabrizio Barbera
Merab Dvalishvili promette di picchiare a sangue Umar

Merab Dvalishvili ha dichiarato che, se dovesse affrontare nuovamente Umar Nurmagomedov, lo picchierà fino a fargli uscire il sangue.

UFC 311 è stato il primo PPV del 2025 da parte dell’Ultimate Fighting Championship, la promotion più importante di mixed martial arts.

Il co main event della serata ha visto la prima difesa titolata del nuovo bantamweight champion Merab ‘The Machine’ Dvalishvili contro l’allora imbattuto Umar Nurmagomedov, cugino del ben più famoso ex campione Khabib Nurmagomedov.

Merab Dvalishvili vincerà ancora contro Umar?

Merab Dvalishvili ha commentato a ‘Full Send Podcast’ il ritorno in scena di Umar Nurmagomedov. Il fighter daghestano combatterà a UFC 321 contro il fighter americano Mario Bautista, classificato in ottava posizione del ranking dei pesi gallo.

Il georgiano ha spiegato quando è iniziato l’astio con Umar: “A me piaceva molto Umar, ogni volta che ci vedevamo ci salutavamo, scambiavamo due chiacchiere e ci stringevamo la mano da veri uomini. Poi ha iniziato a parlare male di me su Internet, su Twitter e allora le cose sono cambiate”.

Merab Dvalishvili ammette di aver preso la cosa sul personale: “Sì era diventata una questione personale per me e mi dava fastidio il fatto che stava combattendo per la cintura soltanto per il cognome che porta. Io ho dovuto battere Aldo, Yan, Cejudo per arrivare alla cintura”.

L’incontro fu vinto da Dvalishvili per decisione unanime grazie agli ultimi tre round vinti in maniera netta. Tuttavia, se ci dovesse essere il rematch, il georgiano promette di sconfiggerlo in modo ancora più pesante:

“Se ci dovessi incontrare in futuro, sempre se dovesse conquistare la title shot con merito, allora lo pesterò a sangue. Intanto deve pensare a battere Bautista e gli altri contendenti al titolo, non può scavalcare nuovamente la fila dato che ci sono fighter forti che non hanno però il suo cognome”.