Messico. Trump alza la posta: dazi del 30%

di Giuseppe Gagliano –
Donald Trump torna a colpire con la sua politica del pugno duro. Il presidente USA ha annunciato una stangata commerciale: dal 1 agosto tutte le importazioni dal Messico saranno gravate da un dazio del 30%. Motivo? La presunta incapacità del governo messicano di fermare il traffico di droga e proteggere il confine meridionale degli Stati Uniti. In una lettera al vetriolo diffusa sui social, Trump ha puntato il dito contro i cartelli della droga, accusandoli di voler trasformare il Nord America in un “parco giochi della droga”. Pur riconoscendo “alcuni sforzi” di Città del Messico nel contenere migrazione e fentanyl, per il tycoon non basta: serve un giro di vite.
Dall’altra parte del confine la presidente messicana Claudia Sheinbaum non ci sta. Parlando da Sonora, ha respinto le accuse di Trump definendo i dazi ingiustificati. Ma la diplomazia è già al lavoro: l’11 luglio le delegazioni dei due Paesi si sono incontrate a Washington per discutere di sicurezza, migrazione e cooperazione economica. Claudia Sheinbaum ha rivelato che la lettera di Trump apre alla possibilità di un accordo entro fine mese, e ha sottolineato la volontà comune di tutelare aziende e lavoratori. Un comitato binazionale permanente è stato istituito per scongiurare la tempesta tariffaria e preservare la stabilità economica.Il Messico è un colosso commerciale per gli USA: nel 2024, ha rifornito il 69% delle importazioni di verdure e il 51% di frutta fresca, con un valore totale di oltre 505 miliardi di dollari. I nuovi dazi, che superano il 25% imposto a inizio 2025, rischiano di far schizzare i prezzi di prodotti deperibili, colpendo i consumatori americani. E non è tutto: Trump ha inviato lettere simili a oltre 20 Paesi, inclusa l’Unione Europea, minacciando tariffe del 30% e ritorsioni in caso di contromisure. La sua retorica protezionista, volta a “rivitalizzare l’economia americana”, non fa prigionieri.I Ministeri messicani degli Esteri e dell’Economia hanno ribadito la loro opposizione, ma il dialogo è aperto. Riusciranno i negoziati a fermare l’onda d’urto? Per ora il confine tra USA e Messico è un campo minato, con il rischio di una guerra commerciale che potrebbe scuotere l’intero continente.
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