Metropolitana, via libera al subentro di altre imprese: obiettivo ripresa dei lavori a inizio 2026

Genova. Si sblocca l’impasse sui cantieri della metropolitana dopo la decisione di rescindere il contratto con l’azienda Metrogenova Scarl da parte del Comune di Genova a causa dei ritardi imputati alla ditta esecutrice Manelli.
Oggi l’assessore ai Lavori pubblici e Infrastrutture Massimo Ferrante, insieme alla struttura tecnica di Tursi, ha incontrato i responsabili del consorzio Conpat, appaltatori dei prolungamenti Brin-Canepari e Brignole-Martinez. Il consorzio mandatario ha presentato, oltre alla propria disponibilità, quella di altre imprese esecutrici che subentrerebbero nell’appalto, compresa la clausola di salvaguardia occupazionale e l’apertura a rivedere l’assetto delle aree di cantiere interferenti con il quartiere.
Si va dunque nella direzione che Ferrante aveva prospettato già a settembre. Il cantiere passerà nelle mani di altre tre società: la IIC con sede a Roma, la DR Ferroviaria Italia di Albiano Magra (entrambe consorziate) e la Nuova PSC di Milano (acquisita proprio da Conpat nel 2024).
“L’amministrazione comunale e il consorzio elaboreranno un documento per definire tutti gli aspetti contrattuali necessari per la ripresa dei lavori – si legge nella nota diffusa dal Comune -. Si auspica la piena ripresa delle attività con l’inizio del nuovo anno e con un cronoprogramma condiviso”.
Secondo gli ultimi aggiornamenti forniti dall’assessore, l’avanzamento dei lavori sulla tratta Brin-Canepari è fermo al 50% con un ritardo accumulato di circa due anni, legato solo in parte ai ritrovamenti archeologici e alla contaminazione da idrocarburi nelle aree di piazzale Palli. Lato San Fruttuoso, invece, è stato eseguito solo il 10% delle opere previste con attività praticamente azzerate. Il traguardo del 2027 per l’attivazione della linea – ipotizzato dall’ex reggente Pietro Piciocchi prima delle elezioni di primavera – appare ormai irrealistico.
Nelle ultime settimane sono state numerose le denunce e gli scioperi da parte dei sindacati per i ritardi nel pagamento degli stipendi agli operai della Manelli. Si tratta ormai di una ventina di operai, 13 nel cantiere della stazione di Corvetto (anche questa appaltata alla stessa azienda, ma in una situazione meno critica) e 9 sul prolungamento Brin-Canepari. A inizio ottobre era stato firmato l’accordo per la salvaguardia occupazionale, garantendo la riassunzione in caso di subentro. Tutti gli altri sono stati trasferiti o licenziati per aver rifiutato lo spostamento.
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