Michele Morrone si scaglia contro il cinema italiano e Luca Marinelli * Biccy
Michele Morrone, a Belve, dopo aver parlato di cinema italiano descrivendolo come un circolino di snob, si è sfogato su Instagram al grido di: “Prima o poi qualcuno doveva dirlo, eccomi!“.
“Ringrazio con il cuore Francesca Fagnani per avermi dato l’opportunità di esprimere un concetto a me molto caro” – ha scritto – “Ciò che ho detto ieri sera al programma Belve è un pensiero che ho da tempo e credetemi, non solo il solo. Non mi sento parte di un cinema, quello italiano, che se la canta e se la suona da solo, pieno zeppo di pregiudizi nei confronti dei ‘diversi’, che se non hai studiato alla Silvio D’Amico o al Centro Sperimentale non sei nessuno, se non la pensi con il cuore a sinistra sei solo un fascista, se non usi scarpe Clark e non dai l’idea di essere trasandato, non sei un vero attore. AVETE ROTTO IL C!”. Michele Morrone, che ieri sera era vestito Dolce & Gabbana, non ci sta. “Pregiudizi di artisti che fanno i finti inclusivi democratici, sinistroidi che dopo aver preso un c4zzo di David di Donatello si sentono Dei scesi in terra e si concedono il lusso di fare della morale di sinistra non perché tengono veramente al loro paese, ma semplicemente perché fa figo fare l’attore impegnato nel sociale e nella politica“.
Michele Morrone, l’attacco frontale a Luca Marinelli
Nel suo lungo sfogo su Instagram, Michele Morrone cita anche Luca Marinelli, reduce dal ruolo di Benito Mussolini nella serie M – Il Figlio Del Secolo. “Tristi e finti poeti maledetti ubriachi di Rimbaud e Baudelaire, ma con lussuosi appartamenti e villini al mare (Rimbaud non c’aveva ‘na lira). Siete più tristi delle vostre stesse idee. Gente che ‘si sente male e ha sofferto’ per aver interpretato il ruolo del Duce, ma che, come per magia, si riprende molto bene da questo tumulto dopo aver incassato 1,5/2 MILIONI DI EURO. PATETICI. Se davvero volete fare i rivoluzionari, i Che Guevara 2.0 de noialtri, smettete di fare gli attori, lasciate stare il cinema e scendete in politica, candidatevi e provate veramente a cambiare qualcosa in questo paese, perché dei discorsetti post premiazione David di Donatello CI SIAMO ROTTI BELLAMENTE IL C4ZZO”.
Va bene Morrone, ora riscrivilo senza piangere.
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