Ministri istituiti, a servizio di tutti


Domenica 19 ottobre alle 17.30 nella celebrazione in Duomo, presieduta dall’arcivescovo, mons. Mario Delpini, saranno istituiti i primi ministri della Diocesi: lettori, accoliti e catechisti (diretta sul portale diocesano chiesadimilano.it e sul canale Youtube.com/chiesadimilano).
Persone che don Matteo Dal Santo, responsabile del Servizio per la Catechesi, lo scorso luglio aveva definito come «già impegnate nelle loro comunità, ma che hanno affrontato questo percorso come un’ulteriore chiamata». Pur non avendo ricevuto il Sacramento dell’ordine, sono fedeli che, dopo un intenso cammino di formazione e discernimento, sostengono i sacerdoti in alcune delle funzioni quotidiane della Chiesa. Tutte figure che, ancora oggi, riescono a trovare nuova linfa. Nel 2025 sono 14 i nuovi ministri istituiti, di cui 6 uomini e 8 donne: 1 lettore, 5 accoliti e 8 catechisti. A questi si aggiungono i 14 candidati al secondo anno di formazione (equamente distribuiti tra uomini e donne) e 31 al primo anno di formazione, di cui 15 uomini e 16 donne.
Ma che volti hanno i ministri istituiti? Eliana Zanchin è una delle lettrici, della parrocchia San Massimiliano Kolbe della Comunità pastorale Santi Gottardo e Giovanni Paolo II di Varese, che il prossimo 19 ottobre concluderà in Duomo il suo secondo anno di formazione. Già da 15 anni era impegnata nel coro della sua parrocchia, e quando gli è stata prospettata dal suo parroco la possibilità di diventare lettrice ha accettato. «Ho sempre contribuito all’animazione delle celebrazioni. In questa nuova veste abbiamo preparato la Messa di Pentecoste con diversi lettori in francese, tedesco e spagnolo, perché la nostra comunità ospita naturalmente diverse persone straniere».
Per Zanchin un buon lettore non deve solo limitarsi a «leggere bene» il testo, ma favorire la comprensione della Parola a tutti i fedeli. Per questo è importante curare le letture, anche le più complesse, specie dell’Antico Testamento. «Il tono e l’intonazione non sono solo una formalità, servono a divulgare il messaggio che si vuole portare. Ovviamente poi per spiegarle meglio ci sono altri ruoli».
Una veterana di questo servizio è invece Consuelo Brach Del Prever, catechista da circa 30 anni nella parrocchia di Oggiona (Varese). Dopo una prima esperienza con il marito nella pastorale familiare, ha sentito una chiamata ancora più specifica: annunciare Gesù ai bambini tramite la catechesi. «Fin da subito ho maturato il desiderio di testimoniare la gioia nel mio cuore, di camminare con Gesù. Per questa ragione cerco di accompagnare le famiglie per mostrare come, dentro ai loro ragazzi, ci sia già tutto: bisogna solo far emergere questa vocazione».
Per Del Prever la fede è soprattutto un’esperienza, e di conseguenza lo sono le sue catechesi. Tramite attività pratiche, laboratori, uscite e progetti condivisi con i genitori, cerca di proporre nel concreto ciò che insegna il Vangelo. «Io non mi limito a raccontare ciò che Gesù annuncia, ma cerco di farlo sperimentare, possibilmente anche a casa. In modo che la fede si traduca in gesti. Abbiamo visitato un’azienda agricola per spiegare l’offertorio. Nel tableau vivant dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, i ragazzi si sono immedesimati negli apostoli. Abbiamo anche realizzato uno spettacolo teatrale dedicato alla figura di san Carlo Acutis. Tutti progetti pensati ogni anno con linguaggi sempre nuovi, perché i bambini cambiano e bisogna stupirli: è così che Gesù si fa incontrare».
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