Narwal, l'evoluzione della robotica domestica: ad IFA le sue prossime novità
Nel corso di un incontro riservato nel cuore della Provenza, Narwal ha ricostruito le fasi di un percorso industriale che in dieci anni ha portato l'azienda a entrare stabilmente nella top 5 mondiale del settore robotica per la pulizia domestica e a consolidare una posizione di vertice anche nel mercato cinese, dove oggi figura tra i primi tre marchi di riferimento. L'intuizione iniziale, nata in ambito familiare, è rimasta chiara fin dall'inizio: sviluppare un robot in grado di lavarsi da solo, eliminando uno dei passaggi più scomodi delle pulizie tradizionali e risolvendo problemi reali segnalati dagli utenti, come la gestione di sporco ostinato, liquidi versati e peli di animali domestici.
Dietro questa promessa si è aperto un lavoro tecnico complesso, affrontato sin dalle prime fasi da un gruppo ristretto di ingegneri e designer. L'obiettivo era chiaro: creare un sistema capace di rilevare lo sporco, ritornare sempre alla base di ricarica e lavaggio con assoluta precisione e completare un ciclo di pulizia realmente automatico, senza bisogno di interventi manuali ripetuti. I primi tentativi hanno portato alla definizione di un sistema di lavaggio mobile basato su un design innovativo, sviluppato e testato attraverso 16 iterazioni di prototipi successivi, ciascuno finalizzato a migliorare efficienza, facilità d'uso e pulizia reale.
Le prime fasi hanno visto un team di dieci persone lavorare in un ufficio di appena venti metri quadrati, con quattro anni di ricerca e sviluppo per affrontare problemi ingegneristici specifici come il ciclo di lavaggio, la rimozione dello sporco e il ritorno automatico alla base. La svolta organizzativa è arrivata con l'ingresso in XBOT Park, l'incubatore di robotica fondato da Li Zexiang, già co-fondatore di DJI e figura di riferimento per l'automazione in Cina. Questo centro di innovazione ha supportato oltre 80 aziende del settore, di cui 60 hanno raggiunto lo status di unicorno, fornendo know-how, infrastrutture di test e una rete di esperti in automazione e meccatronica. In questo contesto, Narwal ha potuto contare sul supporto di 80 esperti di robotica già attivi nel parco e sulla consulenza diretta di figure provenienti da DJI, rafforzando le proprie capacità di sviluppo.
Grazie a questo ambiente di incubazione, il primo modello ha preso forma con un lavoro di 26 mesi tra prototipo e produzione di massa. Fin da subito, la strategia ha previsto di concentrare gli sforzi su un design brevettato, capace di combinare funzionalità, semplicità d'uso e un'architettura modulare che ha gettato le basi per l'evoluzione successiva. Oggi, quegli stessi principi di partenza — auto-pulizia, rilevamento intelligente, ritorno alla base — restano il cuore della gamma Narwal, che nel frattempo ha esteso la propria presenza dal mercato asiatico a quello europeo con una roadmap di prodotti evoluti, basati su sensori, AI e soluzioni proprietarie certificate.
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