Ospedale del Bambino in Sardegna: 300 milioni per il polo pediatrico del futuro

La Sardegna punta a costruire un modello innovativo di pediatria, capace di coniugare infrastrutture moderne, valorizzazione delle competenze e ricerca scientifica avanzata. È l’obiettivo dell’Ospedale del Bambino, progetto bandiera della Regione, al centro del convegno “Percorso regionale verso l’Ospedale del Bambino – Un progetto della Sardegna per il futuro della Salute dei bambini”, organizzato al Brotzu dall’Assessorato regionale della Sanità con la collaborazione di Arnas Brotzu, Aou di Cagliari, Ares, Asl di Cagliari e con il coinvolgimento delle aziende sanitarie e ospedaliere del territorio. L’assessore della Sanità Armando Bartolazzi ha illustrato i cardini del percorso: “Abbiamo iniziato a porre le basi di questo progetto nei mesi scorsi con passaggi legislativi propedeutici e puntiamo a realizzare l’Ospedale del Bambino entro la fine della legislatura”. Un tassello decisivo è rappresentato dal sostegno finanziario: “Per la Sardegna ci sono 300 milioni di euro, messi a disposizione dal Ministero della Salute – ha spiegato Bartolazzi –. Fondi regolamentati dall’articolo 20 della legge 67 del 1988 e che andranno a copertura della parte infrastrutturale del progetto, in quello che sarà l’approdo a lungo termine dell’Ospedale del Bambino”. L’iter prevede fasi di programmazione, l’attivazione dei relativi passaggi burocratici e il via libera in Conferenza Stato-Regioni.

Parallelamente all’infrastruttura materiale, la Regione sta avviando un percorso di riorganizzazione funzionale: “Siamo in grado di essere rapidamente operativi facendo rete a partire dalle migliori competenze pediatriche attualmente presenti nei nostri territori e con il contributo fondamentale delle nostre due università, con il fine ultimo di approdare all’IRCCS dei bambini”. La prospettiva non riguarda soltanto i servizi sanitari ma anche la ricerca scientifica, elemento considerato strategico per l’evoluzione del sistema pediatrico: “In Sardegna ci sono le condizioni per portare avanti questo discorso grazie all’esistenza di scuole di pediatria e di genetica di assoluto valore – ha sottolineato Bartolazzi –. Possiamo diventare un centro di eccellenza mondiale puntando sulla ricerca genetica correlata alle malattie rare, ed essendo ulteriormente attrattori di know how per l’identificazione di nuovi target terapeutici e diagnostici legati a queste malattie. La parola d’ordine per noi è sinergia: nel campo della pediatria e della ricerca la Sardegna può e deve diventare una piattaforma aperta agli interscambi e alla conoscenza, per offrire le migliori cure ai nostri piccoli pazienti”.

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