Padova, nuova sede per il capolavoro di Donatello

Ottobre 9, 2025 - 16:30
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Padova, nuova sede per il capolavoro di Donatello

Ieri mattina a Padova il Condottiero è stato “disarcionato” dal Cavallo. Alle 11.30 ha lasciato il Sagrato per essere accolto nell’Androne dell’Ex Museo Civico di Piazzetta Kolbe. Oggi, giovedì 9 ottobre, sarà la volta del Cavallo. L’ultima “discesa” nel 1940 per proteggere la scultura dai bombardamenti del Secondo conflitto mondiale. Lo smontaggio si è reso necessario per svolgere gli ulteriori necessari accertamenti preliminari al delicato restauro. Padova, Pontificia Basilica di Sant’Antonio, 8 ottobre 2025. Dopo un “volo” durato una decina di minuti ecco che Erasmo da Narni detto “Il Gattamelata” finalmente, dopo 85 anni, ha toccato terra ed è sceso dal suo Destriero. In piena sicurezza e stabilità grazie allo studio degli ingegneri Filippo Casarin e Marco Mocellini di R-Struct Engineering, alla presenza del Dottor Roberto Ciabattoni dell’Istituto Centrale per il Restauro, sotto la supervisione attenta del restauratore dottor Nicola Salvioli, coadiuvato dalla preziosa professionalità di Arterìa di Firenze che ha seguito le delicatissime fasi di movimentazione, il Cavaliere è sceso dal basamento in pietra posto sul sagrato della Basilica alle ore 9.30; alle ore 10.15 è atterrato sulla struttura ‘a sella’ che lo sosterrà per i prossimi mesi; alle ore 10.50 è stato assicurato al cavalletto e lasciato libero dalle fasce.

Cdo
Foto di Ziaur Chowdhury da Pixabay

Operazione complessa

Operazione questa molto complessa che ha richiesto quasi un’ora di lavoro, al termine della quale il Condottiero – il cui peso è stato stimato di circa 450 chilogrammi – è stato caricato sul camion che lo ha accompagnato per circa una ottantina di metri sino all’Androne dell’Ex Museo Civico di Piazzetta Kolbe – il suo ingresso all’Ex Museo alle ore 11.30 – dove attenderà paziente di ricongiungersi al suo Destriero che lo raggiungerà nella mattinata di domani, giovedì 9 ottobre. Durante la movimentazione, il Cavaliere è stato monitorato costantemente con sensori di spostamento posizionati in corrispondenza delle giunzioni, e con accelerometro per controllare le vibrazioni, posizionati entrambi dai tecnici della ditta Expin di Padova.

Padova
Foto di Stefano Segato su Unsplash

Capolavoro a Padova

Lo spostamento – un momento davvero storico per questo Monumento considerato tra i capolavori della scultura rinascimentale – si è reso necessario per ultimare gli accertamenti preliminari al restauro effettuati grazie al sostegno delle organizzazioni americane senza scopo di lucro Friends of Florence e Save Venice, le quali non faranno mancare il loro prezioso contributo neppure nella fase restaurativa vera e propria. Alcuni numeri di questa mattinata “storica”: per la ditta Expin 3 ingegneri; per la ditta R-Struct Engineering 6 ingegneri; per Arterìa 4 operatori; un gruista Federico Giachi; il restauratore dottor Salvioli con 2 collaboratori (in allegato l’elenco completo delle Maestranze). Padre Antonio Ramina, Rettore della Basilica di Sant’Antonio in Padova: “Gli interventi sul Gattamelata costituiscono un ulteriore passo in avanti nelle analisi sullo stato di salute dell’opera in vista del restauro. Un’opera così importante per la Basilica e la città di Padova merita tutta l’attenzione del caso, dato l’insigne valore artistico e simbolico. È doveroso che anche chi verrà dopo di noi possa ammirare una testimonianza artistica come questa, geniale sotto il profilo artistico e culturale“.

Padova
Foto © Vatican News

Conoscenza scientifica

Dice l’architetto Ugo Soragni, direttore Scientifico per il Restauro: “La prima fase delle indagini, condotte d’intesa con la Soprintendenza e con la collaborazione del centro di studi e ricerche sui beni culturali dell’Ateneo di Padova, ha permesso di identificare ed approfondire lo stato di alterazione delle superfici bronzee del gruppo equestre e la vulnerabilità strutturale tanto di esso quanto del suo basamento in pietra, concludendo per la necessità che la prosecuzione delle indagini e l’avvio dei primi interventi conservativi dovesse avvenire in un ambiente controllato e protetto. Tale conclusione è stata raggiunta dopo un’articolata fase dialettica, nel corso della quale non avrebbe senso negare l’instaurarsi di un confronto anche serrato di posizioni e orientamenti. Tuttavia, proprio la capacità dimostrata da ciascuno degli attori di incanalare la discussione entro i binari della conoscenza scientifica, ha permesso di pervenire a scelte finali conclusive ampiamente condivise e, ritengo, ragionevoli. La prosecuzione degli studi sul Gattamelata e lo svolgimento degli interventi restaurativi dovranno necessariamente mantenersi entro tale dimensione di rigore disciplinare, così da permettere di pervenire alle scelte finali, ivi compresa quella riguardante la sua ricollocazione all’esterno o la sua conservazione “protetta”, in piena consapevolezza e responsabilità“.

Precedenti

Tra i presenti a questo momento storico, oltre al rettore della Basilica padre Antonio Ramina, il sindaco di Padova Sergio Giordani; la Soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Padova, Treviso e Belluno dottoressa Marta Mazza; l’assessore alla Cultura del Comune di Padova dottor Andrea Colasio. Questa è la terza “discesa” del gruppo bronzeo dal suo collocamento sul sagrato intorno al 1457. La prima avvenne nel mese di novembre del 1917, quando il Monumento venne ricoverato a Roma in Palazzo Venezia sino al termine della Grande Guerra – fece ritorno sul Sagrato nel luglio del 1919 –. La seconda avvenne il I ottobre del 1940 quando nuovamente il Gruppo fu smontato all’inizio del Secondo conflitto mondiale e ricoverata presso l’Abbazia di Carceri d’Este (PD) dove restò sino al 6 giugno 1945. L’opera, capolavoro di Donatello, fu eseguita tra il 1447 ed il 1453 su commissione della Famiglia del Condottiero con l’avvallo del Senato della Repubblica Veneta per commemorare Erasmo da Narni; il Monumento fu poi posizionato dinanzi alla Basilica di Sant’Antonio solo alcuni anni dopo.

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