RC auto: si accende lo scontro sulla procedura di risarcimento diretto

Dicembre 12, 2025 - 00:42
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RC auto: si accende lo scontro sulla procedura di risarcimento diretto

lentepubblica.it

Consumatori sugli scudi contro l’aumento dei forfait sulle RC auto e una procedura di risarcimento diretto ancora troppo opaca.


Il dibattito sulla riforma del sistema di risarcimento dei sinistri Rc auto entra nel vivo. Al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, durante un recente incontro dedicato al tema, i rappresentanti del Consiglio nazionale consumatori e utenti hanno scelto di non firmare la relazione preparata dalle compagnie assicurative, che prevedeva un incremento del 6% delle somme forfettarie utilizzate per regolare i rimborsi tra imprese.

Perchè la revisione della procedura del risarcimento diretto nelle RC auto fa discutere

Secondo Sonia Monteleone (Movimento Consumatori) e Stefano Mannacio (Assoutenti), il problema non sarebbe tanto l’aumento dei forfait, quanto l’intero sistema CARD (Convenzione tra Assicuratori per il Risarcimento Diretto), il meccanismo che disciplina i rapporti tra compagnie quando un automobilista viene risarcito dalla propria assicurazione, la quale a sua volta ottiene un rimborso forfettario dall’impresa del responsabile del sinistro. Il sistema era nato con l’obiettivo di accelerare le procedure e ridurre i tempi di attesa dei danneggiati, ma, secondo le associazioni, nel tempo ha generato “effetti opposti rispetto alle promesse iniziali”.

Criticità sugli importi forfettari

Gli importi forfettari, fissati su base statistica e differenziati per area geografica e tipologia di incidente, dovrebbero infatti semplificare la gestione delle pratiche. Nella realtà, si sono progressivamente allontanati dai costi effettivi delle riparazioni, producendo squilibri tra imprese, difficoltà nei controlli e un notevole appesantimento della burocrazia. Il risultato è un sistema percepito come poco trasparente, poco efficace nel contrasto alle frodi e caratterizzato da procedure che incidono negativamente sulla qualità del servizio offerto agli automobilisti.

Assoutenti evidenzia inoltre come le criticità coinvolgano anche la gestione dei casi borderline, ossia quelli più complessi in cui è difficile stabilire se il risarcimento diretto sia applicabile o meno. A ciò si aggiungerebbero pressioni sulle modalità di riparazione, contratti assicurativi sempre più complicati e prassi che rischiano di mettere in secondo piano la corretta liquidazione del danno, privilegiando invece il rispetto delle procedure amministrative interne alle imprese.

Comportamenti opportunistici tra le compagnie

Ad aggravare ulteriormente la situazione, sottolineano Movimento Consumatori e Assoutenti, vi sono il rischio crescente di comportamenti opportunistici tra compagnie, la difficoltà di effettuare verifiche tempestive sui veicoli coinvolti e fenomeni spesso assimilabili a vere e proprie integrazioni verticali tra imprese assicurative e carrozzerie, con riparazioni imposte e non sempre eseguite a regola d’arte. Tutti elementi che, secondo le associazioni, riducono inevitabilmente la tutela degli automobilisti e aumentano i costi generali del sistema.

Il parere dell’Ivass

Su questa linea si colloca anche l’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (che, tra l’altro, di recente ha istituito l’Arbitro assicurativo. Per un approfondimento, si rinvia al seguente articolo: https://lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/2026-giudice-digitale-per-polizze-arbitro-assicurativo/). L’Authority in più occasioni ha sottolineato come il modello del risarcimento diretto presenti distorsioni tali da rendere necessaria una revisione profonda, a causa di difficoltà nel contrasto alle frodi, aumento degli oneri amministrativi e ricadute negative sulla trasparenza dei rapporti tra imprese. Anche Mister Prezzi (Garante per la sorveglianza dei prezzi) ha richiamato l’attenzione su un sistema che oggi rischia di non garantire né efficienza né risparmi per gli assicurati.

Le richieste delle associazoni dei consumatori

Per queste ragioni, le associazioni dei consumatori chiedono a gran voce una riforma strutturale della Rc auto. Le ipotesi sul tavolo sono essenzialmente due:

  • ripristinare un modello fondato sul principio classico della responsabilità civile, il cosiddetto “chi rompe paga”;
  • mantenere il risarcimento diretto, ma renderlo pienamente facoltativo anche nella fase stragiudiziale.

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