Riconoscere e curare il binge eating

Novembre 18, 2025 - 08:22
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Riconoscere e curare il binge eating

Il binge eating ha superato per frequenza anoressia e bulimia. Occorre riconoscere questa condizione e curarla con un approccio integrato. Ma che cos’è il binge eating? Si tratta di un disturbo di alimentazione incontrollata, ci cui ne soffrono in Italia oltre 600mila persone ed è un disturbo da alimentazione incontrollata. È una condizione in forte aumento, che riguarda più del 20% dei 3 milioni di pazienti con diagnosi da un disturbo del comportamento alimentare e che, in molti casi, conduce all’obesità con gravi complicazioni fisiche. Per questo la diagnosi precoce diventa fondamentale ai fini dell’efficacia delle terapie e per prevenire ulteriori patologie correlate all’eccesso di peso.

A puntare i riflettori sull’obesità come ‘spia’ del binge eating sono stati gli esperti della Fondazione Ananke, in occasione del 7° congresso nazionale della Società Italiana di Riabilitazione Interdisciplinare Disturbi Alimentari e del Peso (SIRIDAP), dal titolo “Costellazioni visibili e invisibili. Come sono cambiati i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione”, che si è svolta a metà novembre a Varese.

Il convegno ha visto riuniti i massimi esperti italiani in materia di disturbi alimentari: psichiatri, psicoterapeuti, medici, ricercatori, associazioni di familiari e rappresentanti dell’Istituto Superiore di Sanità e delle principali fondazioni di ricerca.

Il binge eating è “una patologia che unisce fattori psicologici, biologici e ambientali”, spiega Alessandro Raggi, psicoterapeuta e vicepresidente della Fondazione Ananke e continua: “Il disturbo si manifesta con abbuffate ricorrenti, accompagnate dalla sensazione di perdita di controllo e senza comportamenti compensatori (come vomito o uso di lassativi)”.

Dunque, non è solo fame. Rileva in proposito Laura Dalla Ragione, psichiatra, membro del Direttivo SIRIDAP e direttrice della rete DCA USL Umbria 1: “È una condizione che porta spesso all’obesità, ma nasce da un disagio psicologico profondo. Occorre riconoscerla e curarla con un approccio integrato. A differenza dell’obesità ‘omeostatica’, dovuta a cause metaboliche o abitudinarie, il binge eating ha radici psichiche e relazionali e comporta gravi conseguenze fisiche: malattie cardiovascolari, ipertensione, depressione e alcune forme di tumore”.

Gli ultimi dati del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità confermano un aumento costante dei casi e una crescita significativa delle diagnosi di binge eating, oggi frequentemente associato a obesità di origine psicogena.

L’aumento delle richieste di cura ha riacceso il dibattito sulla necessità di riconoscere il binge eating come patologia cronica nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), accanto all’obesità già definita malattia cronica dalla recente Legge Pella.

Fondamentale è parlarne e dare al binge eating una maggiore visibilità, proprio per aumentare le diagnosi precoci. Il che significa terapie più efficaci e minori complicazioni. (foto by Freepik)

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